Londra, inizia la fase 2 ma autobus e metro sono pieni: molti senza mascherine, distanze non rispettate

Londra, inizia la fase 2 ma autobus e metro sono pieni: molti senza mascherine, distanze non rispettate
Londra, inizia la fase 2 ma autobus e metro sono pieni: molti senza mascherine, distanze non rispettate
di Simone Pierini
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 13:20 - Ultimo aggiornamento: 18:14

La Gran Bretagna ha dato il via alla fase 2, con il ritorno a lavoro dei cittadini che non possono fare smartworking, ma le prime immagini che arrivano da Londra sono tutt'altro che positive. Come riporta Londra Italia sono «poche le mascherine indossate e quasi impossibile il rispetto del social distancing sui trasporti pubblici, che in UK equivale a 2 metri»
 

 

In migliaia hanno iniziato a utilizzare i trasporti pubblici. È infatti tornato a salire il numero di passeggeri sulla metropolitana di Londra, in coincidenza con l'invito a rientrare sui luoghi di lavoro, lanciato dal premier Boris Johnson per coloro che non possono lavorare da casa. I dati resi noti da Transport for London, l'azienda di trasporti pubblici londinese, indicano che stamattina, dall'inizio del servizio alle 6 (ora locale), il numero dei passeggeri è cresciuto dell'8,7 per cento rispetto allo stesso periodo della scorsa settimana.



Questo nonostante il governo abbia invitato i cittadini a non fare uso, se non necessario, dei trasporti pubblici, per consentire l'applicazione delle regole di distanziamento sociale. Tuttavia, le immagini pubblicate da Londa Italia no mostrano il contrario, con gli autobus della capitale completamente stipati di passeggeri. «Questo almeno durante le rush hours quando è risultato impossibile rispettare il social distancing sui bus e nella tube, anche volendo attendere il passaggio di più mezzi prima di salire a bordo», spiega Londra Italia. 
 

Il governo britannico intanto è pronto a «prendere provvedimenti» contro quei datori di lavoro che non dovessero garantire la sicurezza dei dipendenti e il distanziamento in vista della ripresa delle attività in alcuni settori evocata dal piano a tappe graduali verso una futura fase 2 annunciato dal premier Boris Johnson. Lo ha detto il ministro delle Attività Produttive, Alok Sharma, nella conferenza stampa di ieri a Downing Street sull'emergenza coronavirus.

Sharma ha spiegato che queste tutele sono «assolutamente sancite dalla legge», non lasciate alla buona volontà delle aziende, invitando i lavoratori a contestare eventuali lacune ai loro superiori e - in caso di mancata risposta - a denunciare le violazioni alle autorità. Rivolgendosi ai datori di lavoro, il ministro Tory li ha poi spronati a «seguire le linee guida» del governo e «a cooperare con i sindacati e i lavoratori per la salvaguardia di tutti» aggiungendo che «questo è più che mai il tempo di lavorare insieme per iniziare a ricostruire la nostra economia in sicurezza». In un contesto nel quale, ha avvertito al suo fianco il professor Stephen Powis, direttore del servizio sanitario inglese (Nhs England), il lockdown sta producendo effetti sul calo dei contagi e resta in generale per ora in vigore.

 

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