Daniel Prude, afroamericano morto durante l'arresto: prosciolti gli agenti, proteste a New York

Daniel Prude, afroamericano morto durante l'arresto: prosciolti gli agenti, proteste a New York
Daniel Prude, afroamericano morto durante l'arresto: prosciolti gli agenti, proteste a New York
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Febbraio 2021, 22:09

Sono stati prosciolti tutti gli agenti coinvolti nell'arresto che ha portato alla morte di Daniel Prude, un afroamericano deceduto nel marzo dell'anno scorso dopo essere stato fermato dalla polizia. La notizia ha scatenato subito le prime proteste, tanto negli ambienti della giustizia come nei movimenti, a cominciare da Black Lives Matter, che ha indetto una manifestazione a New York.

Leggi anche > Tiger Woods operato dopo l'incidente, come sta. La polizia: «Fortunato ad essere ancora vivo». Salvato dalla cintura

Il 41enne, affetto da problemi mentali, era uscito di casa seminudo prima di essere fermato dalla polizia a Rochester: il fratello dell'uomo aveva allertato il 911, spiegando che probabilmente si trattava di un episodio psicotico. Era il 23 marzo 2020 e la polizia, che lo aveva raggiunto, lo aveva ammanettato, mettendogli un cappuccio anti-sputo sulla testa e premendo il suo viso sull'asfalto finchè non ha perso conoscenza.

L'uomo, in fin di vita, era stato ricoverato in ospedale, dove era deceduto una settimana dopo.

Il caso era poi emerso qualche mese dopo, all'inizio del settembre scorso, quando la famiglia di Daniel Prude aveva deciso di diffondere le immagini dell'arresto. Un gran giurì ha però votato per non incriminare nessuno degli agenti di polizia coinvolti nel fermo dell'uomo e la procuratrice generale di New York, Letizia James, si è detta «estremamente delusa». Già ieri sera, subito dopo il proscioglimento, a New York si sono radunati molti manifestanti che chiedono giustizia per la morte di Daniel Prude: «Questo non è quello che ci aspettavamo, non è quello che volevamo e finché non ci sarà giustizia in questo sistema, non avranno alcuna pace da parte nostra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA