Covid, il medico violinista suona per rallegrare i pazienti ricoverati in ospedale

Covid, il medico violinista suona per rallegrare i pazienti ricoverati in ospedale
Covid, il medico violinista suona per rallegrare i pazienti ricoverati in ospedale
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Domenica 7 Febbraio 2021, 13:13

Covid, una cura possibile con la musicoterapia? Difficile stabilirlo a priori, e difficile anche che vengano svolti studi in tal senso che possano certificarlo. Intanto, però, c'è un medico che, già dalla prima ondata, cerca di rallegrare il ricovero dei pazienti in reparto suonando magistralmente il violino.

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Il dottor Maxton Pitcher, 56 anni, gastroenterologo, lavora da anni al St. Mark's Hospital di Londra. Ha una grande esperienza in ambito professionale, ma è ancora più esperto nel campo musicale, essendo da sempre un appassionato di violino. Un amore coltivato sin dai primi anni di vita, come ricorda il diretto interessato: «Avevo tre o quattro anni, vedevo i concerti di musica classica in tv ed ero attratto dal violino. Dicevo sempre "Ne voglio uno", fino a quando i miei genitori non ne comprarono uno da un negozio dell'usato. Ho iniziato a suonarlo molto presto, poi ho suonato con tante orchestre giovanili e anche con quelle delle università di Cambridge e Oxford, dove ho studiato». Lo riporta anche il Telegraph.

Alla fine, comunque, nonostante la passione per la musica e per uno strumento come il violino, Maxton Pitcher si è laureato in medicina e specializzato in gastroenterologia. Con l'arrivo del Covid, il medico ha deciso di passare il proprio tempo libero nei reparti del suo ospedale, iniziando a suonare tantissimi brani per i pazienti ricoverati, specialmente quelli più anziani. «La musica può cambiare in maniera istantanea l'umore delle persone, tocca qualcosa dentro ognuno di noi e ha grandi capacità curative.

La ritengo un essenziale bilanciamento allo stress della prima linea, può aiutare anche i miei colleghi» - spiega il dottor Pitcher - «Ciò che amo della musica è che chiunque si può semplicemente perdere in essa. Per me è un piacere poter suonare per qualcuno, unire la musica alla medicina dopo tutto questo tempo è un enorme privilegio».

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