Covid, la Francia trema: 8.577 nuovi casi. «Il governo dovrà prendere decisioni difficili»

Covid, la Francia trema: 8.577 nuovi casi. «Il governo dovrà prendere decisioni difficili»
Covid, la Francia trema: 8.577 nuovi casi. «Il governo dovrà prendere decisioni difficili»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Settembre 2020, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 21:43

La Francia sta vivendo giorni di angoscia, vista la forza della seconda ondata della pandemia di coronavirus. I numeri di ieri sono impietosi tanto che il presidente del Consiglio scientifico Jean-François Delfraissy ha definito «inquietante» la situazione. Nelle ultime 24 ore in Francia i nuovi contagi sono stati 8.577, più di ieri (6.544) e più di mercoledì scorso (7.017). Ne ha dato notizia la Direzione generale della Sanità. Si sono registrati altri 386 ricoveri in ospedale, meno dei 490 di ieri, per un totale di pazienti ricoverati per Covid-19 di 5.003 persone. Sono stati 71 i pazienti entrati in rianimazione, contro gli 86 di ieri, per un totale di 599 persone. I decessi sono aumentati di 20 unità contro i 39 di ieri.

Allarme del consiglio scientifico. Il governo «sarà costretto a prendere una serie di decisioni difficili in otto o dieci giorni al massimo», ha detto Jean-François Delfraissy. «Possiamo essere falsamente rassicurati perché l'aumento della circolazione del virus ha scarso impatto attuale sul sistema sanitario, ma ci può essere un aumento molto rapido ed esponenziale in una seconda fase». A destare preoccupazione è in particolare la situazione Provenza e Costa Azzurra. «La Francia è ora a un livello preoccupante, che non è ancora quello della Spagna (il ritardo è di un paio di settimane) e che è molto più grave di quello dell'Italia», ha detto Delfraissy durante una conferenza stampa online.

Preoccupazione arriva anche da alcuni modelli matematici. «In alcune regioni della Francia - ha detto Delfraissy -potremmo trovarci in una situazione difficile in termini di fornitura di cure in termini di letti di terapia intensiva nelle prossime settimane». Per la prima volta si torna a parlare di misure restrittive sul territorio, ma c'è preoccupazione anche per eventi sportivi come il Roland Garros di tennis, già in calendario, che potrebbero contribuire ulteriormente alla diffusione del virus.
 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA