Il coronavirus fa paura soprattutto a Wuhan, la città cinese focolaio dell'emergenza: e sono una ventina gli italiani che si trovano attualmente sul posto, alcuni residenti, altri per studio o per turismo. L'ambasciata italiana a Pechino - interpellata dall'Ansa - ha fatto sapere di essere in contatto con tutti loro: la Farnesina intanto raccomanda di rinviare eventuali viaggi a Wuhan per via dell'emergenza di questa polmonite di origine virale, simile alla Sars.
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L'avviso della Farnesina è pubblicato in data odierna sul sito Viaggiare Sicuri dell'Unità di Crisi del ministero degli Esteri. «La grande maggioranza dei casi di infezione - si sottolinea nell'avviso - è stata registrata a Wuhan, ma sono state coinvolte anche altre città e province nel Paese, tra le quali Pechino, Shanghai e il Guangdong».
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La Farnesina ricorda che «l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non ha al momento emanato specifiche raccomandazioni» mentre «le autorità locali stanno adottando le necessarie misure di contenimento, tra le quali l'interruzione dei collegamenti in uscita dalla città di Wuhan (treni e aerei) e la sospensione della circolazione dei mezzi pubblici».
ITALIANO A WUHAN, BLOCCATO QUI, CITTÀ SPETTRALE Sarebbe dovuto rientrare in Italia tra quattro giorni, invece si ritrova bloccato, blindato dentro un campus universitario, senza sapere quando potrà ripartire. Nella cinese Wuhan, che descrive come un luogo «spettrale», c'è anche uno studente abruzzese, Lorenzo Di Berardino, uno della ventina di connazionali costretti a rimanere in città dal blocco in entrata e in uscita deciso dalle autorità cinesi. All'ANSA Lorenzo ha raccontato come si vive in queste ore nell'epicentro dell'epidemia del coronavirus che sta provocando un'allerta globale.
La situazione non è sicuramente facile dal punto di vista psicologico, spiega, ma «con gli altri colleghi internazionali cerchiamo di supportarci a vicenda e di rimanere il più tranquilli possibile e di prendere tutte le precauzioni del caso. Le autorità cinesi si stanno adoperando giorno e notte per tenere la situazione il più sotto controllo possibile e noi stiamo prendendo tutte le precauzioni: rimaniamo il più possibile coperti e al chiuso, usiamo prodotti per disinfettare le mani, insomma facciamo tutto quello che in questi casi è di buon senso fare».