Coronavirus, superati duemila morti in Europa: esercito e droni in Spagna, la Germania chiude il confine. In Usa scuole chiuse a New York

Coronavirus, superati i duemila morti in Europa: salgono i casi in Francia e in Spagna, Berlino chiude il confine
Coronavirus, superati i duemila morti in Europa: salgono i casi in Francia e in Spagna, Berlino chiude il confine
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Domenica 15 Marzo 2020, 20:58 - Ultimo aggiornamento: 22:57

Dove non hanno avuto successo nazionalismi e populismi sta riuscendo un piccolissimo virus: nell'Europa unita, ogni giorno che passa risorgono all'improvviso confini e muri tra gli Stati, eretti in fretta e furia dalle capitali del Vecchio Continente spaventate dalla pandemia da Covid-19. Ed ha molto di simbolico in tal senso l'ultima decisione presa dalla Germania di chiudere la frontiera con la Francia, oltre che i confini con Svizzera e Austria. Tentativi di fermare o perlomeno di contenere una diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 che a livello globale ha ormai provocato più di 6.000 morti, di cui oltre 2.000 sono proprio in Europa. Il bilancio dei contagi diventa sempre più drammatico. Sono arrivati a quota 160.000 i casi registrati in tutto il mondo. La Cina rimane ancora lo Stato con il più alto numero di vittime (3.199) anche se la situazione è in continuo miglioramento e sono già undici le province del Paese asiatico senza contagi. Ora è in Europa che l'epidemia si fa strada più in fretta.

Solamente in Spagna, il secondo Paese più colpito del continente dopo l'Italia, ci sono stati circa 2.000 nuovi casi e un centinaio di vittime nel giro di appena 24 ore: 7.800 gli infettati in totale e 288 i morti. Per vigilare sul rispetto dell'isolamento quasi completo imposto nel fine settimana dal governo di Pedro Sanchez, sono stati schierati anche i militari dell'esercito a pattugliare le strade di Madrid e di altre città spagnole mentre i droni volano per controllare i movimenti. Si allunga anche la lista di chi segue il modello italiano e ferma tutto. È il caso, da ultima, dell'Austria dove saranno chiusi negozi, ristoranti, parchi giochi e campi sportivi. Come nel nostro Paese e come in Spagna, saranno inoltre consentiti solo gli spostamenti inderogabili. Anche tutta la Repubblica Ceca, che aveva già deciso di chiudere le frontiere, sarà ora messa in quarantena.

L'ultima misura adottata in Francia - dove si è votato per le municipali, anche se con un prevedibile tracollo dell'affluenza - è stata ridurre drasticamente i trasporti a lungo raggio. Il traffico ferroviario sarà dimezzato e rimarranno operativi soltanto alcuni voli internazionali. Chiusi anche tribunali e sospesi i processi. La preoccupazione è alta a Parigi, alla luce dei quasi 5400 malati (+900 in un giorno) e dei 120 morti: il ministro dell'Educazione, Jean-Michel Blanquer, si è spinto a ipotizzare che l'epidemia potrebbe contagiare probabilmente più della metà della popolazione. Che per ora però non risponde agli appelli con i francesi in giro per strada in una domenica di sole.

Pure nel Regno Unito, dove sono ormai quasi 1.400 i contagi e 35 i morti, il governo britannico di Boris Johsnon si starebbe preparando ad abbandonare la linea della flemma tenuta finora e a imporre una prima restrizione di massa sul fronte dell'emergenza. Dalla prossima settimana potrebbe essere decisa una quarantena obbligatoria, con auto-isolamento in casa fino a 4 mesi, per tutti i cittadini da 70 anni in su, anche senza sintomi. In questa paralisi sempre più soffocante che sta imbrigliando l'Europa e il mondo, sono ancora migliaia gli italiani che si trovano bloccati all'estero e vorrebbero rientrare in Italia. Difficile stimare un numero esatto ma l'Unità di crisi della Farnesina riceve ogni giorno tra le sei e le settemila telefonate di connazionali e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è tornato a ribadire che tutti saranno fatti tornare a casa.

Negli Usa, New York chiude tutte le scuole pubbliche da domani, ha detto il governatore dello stato Andrew Cuomo.

Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, risultato negativo al test, sta cercando di accaparrarsi l'esclusiva del vaccino. 

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