Coronavirus, perché in Germania ci sono pochi morti? La strategia di Angela Merkel

Coronavirus, perché in Germania ci sono pochi morti? La strategia di Angela Merkel
Coronavirus, perché in Germania ci sono pochi morti? La strategia di Angela Merkel
di Silvia Natella
3 Minuti di Lettura
Sabato 14 Novembre 2020, 13:57

Coronavirus, perché in Germania ci sono pochi morti? La strategia di Angela Merkel Si è detto più volte che il primo contagio da coronavirus europeo sia stato registrato in Germania. Eppure durante la prima ondata lo Stato guidato dalla cancelliera Angela Merkel ha attraversato una crisi di lieve entità e, anche ora che la situazione è precipitata, si contano pochi morti. Non è soltanto l'atteggiamento tedesco così notoriamente rispettoso delle regole ad aver fatto la differenza. Nella strategia adottata sono tre i punti cruciali: tamponi a tappeto, investimento nella sanità territoriale e raddoppio dei posti letto in terapia intensiva.

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I DATI In Italia ci si è ormai abituati a guardare all'indice di contagiosità Rt come a un campanello d'allarme. Allo stato attuale in Germania questo parametro rimane intorno allo 0,9, con un'incidenza pari a circa 140 nuove infezioni ogni 100 mila abitanti nell’arco di una settimana. Dall'inizio della pandemia sono 751 mila i casi di Coronavirus, dato che colloca lo Stato tedesco a metà dell'elenco che comprende 217 Paesi. Il dato relativo ai decessi è di sicuro più confortante: 12.200, tra il 65mo e il 70mo posto della stessa graduatoria. Questa è la conferma che nella Repubblica Federale si muore meno che altrove. 

I TEST E LE DIAGNOSI Impressionano le cifre dei tamponi somministrati e processati. A maggio arrivavano già a 400mila la settimana, dopo l'estate un milione e oggi 1,6 milioni. È risaputo come lo screening aiuti a diagnosticare tempestivamente la malattia, evitando che peggiori.

Ai test è stato affiancato un capillare tracciamento, per il quale ci sono state migliaia di assunzioni in più: a maggio erano operative 17 mila persone, in agosto 22.900. Quasi tutti i nuovi assunti sono impegnati esclusivamente nel tracciamento.

I POSTI LETTO La solidità del sistema sanitario continua a fare la differenza anche ora che la seconda ondata si è dimostrata più impetuosa. La sanità tedesca nel corso degli anni non ha subito tagli ed è stata aiutata da ulteriori investimenti compiuti all'inizio della pandemia. Il sistema ospedaliero è messo sotto pressione, ma è un vero pilastro nella strategia volta ad arginare la diffusione del contagio. In Germania ci sono 1.925 ospedali con circa 500 mila posti letto.

LE TERAPIE INTENSIVE  I posti di terapia intensiva, che all’inizio della pandemia erano 28 mila, ora sono circa 40 mila di cui 30 mila con respiratore. Fatte salve le postazioni per le altre patologie, i letti di terapia intensiva liberi per eventuali nuovi casi di Covid sono quasi 6.700.

IL MODELLO TEDESCO Nonostante qualche problema iniziale con le forniture di mascherine e di dispositivi di protezione, il modello tedesco si è rivelato efficace a contenere i contagi e soprattutto i decessi. Forte del consenso oltre il 70%, Angela Merkel ha chiesto ulteriori sacrifici e applicato un lockdown soft 'ristorato' da misure economiche compensative imponenti: un pacchetto di ammortizzatori di altri 10 miliardi di euro. Per richiamare al senso di responsabilità la cancelliera non ha mai sottovalutato la pandemia. «La situazione è seria», continua a ripetere nel suo nuovo ruolo di madre della Nazione. 

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