Coronavirus, il New York Times elogia il "modello Italia": «Perché l'America non fa come lei?»

Coronavirus, l'editoriale del New York Times elogia il l'Italia: «Perché l'America non fa come lei?»
Coronavirus, l'editoriale del New York Times elogia il l'Italia: «Perché l'America non fa come lei?»
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Venerdì 24 Luglio 2020, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 16:42

«Sulla gestione del coronavirus, l'Italia fa fare una bruttissima figura all'America». Inizia così l'editoriale dell'economista statunitense premio Nobel Paul Krugman sul New York Times, che elogia il nostro paese per come ha affrontato l'epidemia di Covid-19. «Se l'Italia è il malato d'Europa, allora noi cosa siamo?», si chiede Krugman, criticando le scelte fatte dal presidente statunitense Donald Trump. 

«Il ruolo centrale giocato dall'Italia mi ha colto di sorpresa: è stato il primo paese in occidente a subire una grande ondata di contagi - spiega Krugman -. Gli ospedali erano al limite e il bilancio dei morti è stato devastante nella prima fase dell'epidemia. Ma dopo alcune settimane il numero di casi è iniziato a calare e i funzionari americani erano convinti che l'America avrebbe seguito un percorso simile. Non è andata così. I casi negli Stati Uniti sono cresciuti per un paio di mesi, poi hanno iniziato a salire rapidamente. Così come il tasso di mortalità».
 

«Come può l'America fare peggio dell'Italia?»

L'editorialista americano si chiede come sia possibile che un paese con una "burocrazia di certo non famosa per la sua efficienza" e con "cittadini non di certo noti per la loro disponibilità a seguire le regole", possa aver gestito l'epidemia in maniera migliore rispetto agli Usa. «Credo che molte persone siano consapevoli che la nostra gestione del virus è stata tragicamente inferiore rispetto a un paese come la Germania, ma come può l'America fare molto peggio dell'Italia?», si chiede l'economista. 

«Il governo italiano è profondamente indebitato e questo debito è importante perché l'Italia non ha una propria valuta; ciò significa che non può fare ciò che facciamo e stampare molti soldi in caso di crisi. Demografia sfavorevole e problemi economici sono anche i maggiori svantaggi italiani. Il rapporto tra gli anziani e gli adulti in età lavorativa è il più alto nel mondo occidentale. Il record di crescita dell'Italia è profondamente deludente: il Pil pro capite ristagna da vent'anni».

Eppure l'Italia ha un grosso vantaggio ripetto agli Usa, sostiene Krugman: «non essere gravato dalla disastrosa leadership americana». 

Gli errori di Trump

L'America avrebbe potuto seguire la stessa strada dell'Italia, dice l'economista, elogiando la cautela che ha avuto il nostro paese nella gestione del Covid-19. «Ma l'amministrazione Trump e i suoi alleati hanno spinto per una rapida riapertura - continua Krugman - ignorando gli avvertimenti degli epidemiologi. Poiché non abbiamo fatto quello che ha fatto l'Italia, non abbiamo schiacciato la curva; piuttosto il contrario. Le cose sono state aggravate dall'opposizione patologica alle mascherine, al punto che anche quelle che dovrebbero essere ovvie precauzioni sono diventate battaglie culturali.
Persino il promesso guadagno economico derivante da una riapertura rapida, è stato un miraggio: molti stati stanno reintroducendo blocchi parziali e ci sono prove crescenti che la ripresa dei posti di lavoro si stia bloccando, se non andando al contrario.

 
Dopo tre anni e mezzo per rendere l'America di nuovo grande, siamo diventati una figura patetica sul palcoscenico mondiale, una storia di ammonimento sull'orgoglio che precede la caduta. In questi giorni gli americani possono solo invidiare il successo dell'Italia nel resistere al coronavirus, il suo rapido ritorno a una sorta di normalità che è un sogno lontano in una nazione che si congratulava con se stessa per la sua cultura del fare. L'Italia è spesso definita come "il malato d'Europa"; allora noi cosa siamo?»

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