La notizia della positività di Donald e Melania Trump al coronavirus ha già fatto il giro del mondo e ha scosso la campagna elettorale delle presidenziali americane. E il contagio del presidente americano potrebbe essere legato a quello di Hope Hicks, collaboratrice e consigliera di Trump, che secondo quanto detto dal corrispondente alla Casa Bianca dell'emittente Abc, non sarebbe asintomatica: «Non solo è risultata positiva al Covid, ma ha i sintomi, sta male», fa sapere la tv.
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La positività di Hicks al Covid-19 è la ragione immediata per la quale il presidente Trump e la First lady Melania hanno eseguito i rispettivi test, risultando a loro volta positivi, come comunicato poco fa dallo stesso presidente Usa con un tweet. Hicks è risultata positiva al test ieri, ma solo martedì aveva viaggiato con Trump e Melania e altri familiari del presidente a Cleveland per il dibattito tv con Joe Biden e poi mercoledì in Minnesota per il comizio elettorale: tutti spostamenti compiuti insieme sull'Air Force One o sull'elicottero dei Marines, dove non c'è spazio per il distanziamento sociale.
Dopo la diagnosi di positività della Hicks, Trump ha continuato a viaggiare, recandosi ieri nel New Jersey a un appuntamento con donatori. Mentre Hicks faceva il tampone, ieri, Trump stava dando l'intervista alla Fox. «Sapete che ho trascorso molto tempo insieme a Hope (Hicks), e lo sa anche la first lady», ha detto Trump subito dopo aver eseguito in serata il suo test e prima di conoscerne l'esito. Ora il problema riguarda anche molti altri collaboratori e familiari del presidente che hanno viaggiato con lui o sono stati in stretto contatto con lui in questi giorni.
CHI E' HOPE HICKS Hope Hicks, 31 anni, ex modella per Ralph Lauren e attrice, fino al 2018 è stata capo della comunicazione alla Casa Bianca ed è ora consigliera di Trump: fa riferimento però a Jared Kushner, genero e consigliere del presidente. Originaria del Connecticut, Hope Hicks era stata la più giovane direttrice della comunicazione di sempre alla Casa Bianca.
Laureata in letteratura inglese alla Southern Methodist University, a febbraio 2018 il suo nome passò agli onori delle cronache perché in un’audizione alla Commissione per l’intelligence del Congresso disse di aver raccontato ‘bugie’ a Trump riguardo il Russiagate: dopo essersi rifiutata comunque di parlare del suo operato alla Casa Bianca, a marzo diede le dimissioni.
