Erano state appena prodotte con le mele coltivate vicino alla centrale nucleare a Chernobyl e le autorità ucraine le hanno sequestrate tutte. Sono 1.500 le bottiglie di vodka chiamata (non a caso) Atomik, portate all’ufficio del procuratore di Kiev. Si tratta, secondo quanto dicono i produttori, del primo bene di consumo realizzato a Chernobyl dai tempi del disastro nucleare avvenuto nel 1986. La spedizione era destinata al mercato del Regno Unito.
Il carico della prima partita della vodka atomica è stato prelevato direttamente da un camion in una distilleria nei Carpazi e portato direttamente all’ufficio del procuratore di Kiev.
Atomik, è questo il nome della vodka prodotta per la prima volta a Chernobyl nel 2019, nata in realtà come esperimento scientifico, diventata poi, dopo aver fatto tutte le analisi del caso per essere certi che non fosse radioattivo, un prodotto di punta, un piccolo brand locale. E’ prodotta con le mele di Narodichi, un’area fuori dalla zona contaminata, e venduta dalla Chernobyl Spirit Company, un’azienda creata da Jim Smith, uno scienziato incaricato di studiare gli effetti radioattivi nella zona di esclusione, e da alcuni suoi colleghi.