Catalogna, Rajoy: "Offriamo una mano tesa a Barcellona". Puigdemont dal Belgio: "Se Madrid rispetta democrazia, torno domani"

Catalogna, Rajoy: "Offriamo una mano tesa a Barcellona". Puigdemont dal Belgio: "Se Madrid rispetta democrazia, torno domani"
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Venerdì 22 Dicembre 2017, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 19:02

Le due grandi liste indipendentiste catalane sono pronte a formare un nuovo governo, hanno indicato oggi i portavoce di JxCat Elsa Artadi e di Erc Sergi Sabria. Le tre liste indipendentiste hanno riconquistato ieri una maggioranza assoluta di 70 seggi su 135 nel Parlamento di Barcellona. Artadi ha detto che Carles Puigdemont «deve tornare il prima possibile e essere eletto presidente».

Il Tribunale Supremo spagnolo ha dichiarato indagati per presunta ribellione altri dirigenti catalani fra cui l'ex-presidente Artur Mas e le dirigenti di Erc Marta Rovira, PdeCat Marta Pascal e Cup Anna Gabriel. Per lo stesso presunto reato sono già incriminati il president Carles Puigdemont, i membri del suo Govern e la presidente del Parlament Carme Forcadell. Rischiano 30 ani di carcere per avere portato avanti il progetto politico dell'indipendenza.

«Il futuro della politica in uno stato democratico lo decidono sempre gli elettori. Non si possono avere soluzioni se non con il rispetto delle urne», ha detto Puigdemont in conferenza stampa a Bruxelles, ripetendo: «la ricetta di Rajoy ha fallito», il popolo ha fatto la scelta indipendentista. «Non chiedo alla Commissione europea di cambiare idea, chiedo però di ascoltarci, di ascoltare i cittadini che si sono espressi in massa» in Catalogna. «Ascolti il governo spagnolo, ma anche noi abbiamo il diritto di essere ascoltati».

«Tornerò in Catalogna se ci sono garanzie del rispetto della democrazia. Il governo spagnolo riconoscerà il risultato delle elezioni, che abbiamo vinto nonostante siano state condotte in modo atroce? Se rispetta la democrazia, torno domani stesso», ha detto ancora Puigdemont.

Il premier spagnolo Mariano Rajoy si è detto pronto ad avviare una «nuova tappa» di «dialogo» con il governo che sarà formato in Catalogna dopo le elezioni di ieri, sempre «nel rispetto della legge». Le elezioni che di ieri «richiedono un nuovo inizio. Si è aperta una finestra di opportunità, sono fiducioso. Il governo spagnolo fornirà la sua volontà di dialogo costruttivo, aperto, realista, sempre nel contesto della legge, e offrirà una mano tesa al governo catalano per risolvere i problemi, per migliorare il benessere e la ricchezza dei catalani», ha detto.

Rajoy non ha comunque raccolto la proposta di Puigdemont per un incontro in un paese europeo che non sia la Spagna. Interrogato dai cronisti al riguardo, Rajoy ha risposto: «io dovrei incontrare Ines Arrimadas», la capolista di Ciudadanos, «che ha vinto le elezioni». Ciudadanos è arrivato primo ieri ma i partiti indipendentisti hanno la maggioranza assoluta nel Parlament.

Intanto una portavoce della Commissione Ue ha fatto sapere che «La nostra posizione su questa questione è ben nota, ribadita spesso e a tutti i livelli, e non cambierà. Non abbiamo nessun commento da offrire sui risultati di questa elezione regionale».

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