Catalogna, condannati i leader indipendentisti: proteste e scontri a Barcellona, aeroporto in tilt

Catalogna, condannati i leader indipendentisti: proteste e scontri a Barcellona, aeroporto in tilt
Catalogna, condannati i leader indipendentisti: proteste e scontri a Barcellona, aeroporto in tilt
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Lunedì 14 Ottobre 2019, 19:18
Prima le condanne, che variano da 9 a 13 anni, per i leader indipendentisti del 'procés' della Catalogna, poi le proteste e gli scontri a Barcellona. Una giornata ad altissima tensione, quella che si sta vivendo nella capitale catalana, dopo le condanne inflitte dalla Corte suprema della Spagna, che ha emanato un nuovo ordine di cattura internazionale nei confronti di Carles Puigdemont, l'ex presidente della 'Generalitat' che da due anni vive in Belgio.

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LE CONDANNE Sono dodici i leader indipendentisti catalani condannati per sedizione e appropriazione indebita, tra cui l'ex vicepremier Oriol Junqueras. Non sarebbe quindi stata provata la colpevolezza per il reato più grave di 'ribellione', per il quale l'accusa aveva chiesto 25 anni. Il carcere è stato comminato a nove dei 12 imputati, già in detenzione preventiva: oltre a Junqueras, la ex speaker del parlamento catalano Carmen Forcadell, i leader indipendentisti Jordi Sànchez e Jordi Cuixart, e gli ex ministri catalani Dolors Bassa, Joaquim Forn, Raul Romeva, Jordi Turull e Josep Rull. Gli altri tre imputati, a piede libero, Carles Mund, Meritxell Borràs, Santi Vila, sono stati condannati a delle 'ammende'. La sentenza mette fine a due anni di processo, iniziato esattamente due anni fa e durato quattro mesi, con 52 udienze trasmesse in diretta streaming online.

LE REAZIONI Subito dopo la sentenza, Oriol Junqueras, ex vicepresidente della Catalogna condannato a 13 anni, ha twittato: «Torneremo più forti, più convinti e fermi che mai: l'indipendenza è necessaria».
Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha invece commentato così la sentenza: «Nessuno è al di sopra della legge in Spagna, non ci sono prigionieri politici ma politici in prigione per aver violato leggi democratiche. Ora è giunto il momento del dialogo per una coesistenza pacifica, secondo i limiti della nostra Costituzione».
Carles Puigdemont, 'esiliato' a Bruxelles ma raggiunto da un nuovo mandato di cattura europeo, ha reagito duramente alle condanne: «Non ci fermeranno fino a quando non raggiungeremo finché non annulleremo tutti gli effetti della repressione e respireremo la libertà. Non c'è altra via che un nuovo referendum nel quale possiamo dire ciò che vogliamo e come lo vogliamo. Devono sapere che non accettiamo una soluzione basata su repressione e condanne».

LE PROTESTE Dopo la notizia delle condanne ai leader indipendentisti catalani, in tutta la Spagna, ma soprattutto in Catalogna, sono scoppiate le proteste. A Barcellona e non solo, migliaia di persone sono scese in strada per manifestare contro la sentenza, tra blocchi stradali e ferroviari e, addirittura, un sit-in che ha mandato in tilt l'aeroporto di El Prat, con oltre 20 voli cancellati. Non sono mancati momenti di tensione, con scontri tra manifestanti e polizia e anche tra gli indipendentisti e alcuni nazionalisti spagnoli.
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