Vietata la vendita di cani e gatti nei negozi: nuova legge contro il maltrattamento degli animali, ecco dove

Per gli animali dei circhi il divieto di presentarli in pubblico scatta tra due anni: fuori dalle gabbie dal 2028

Vietata la vendita di cani e gatti nei negozi: nuova legge contro il maltrattamento degli animali, ecco dove
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Giovedì 18 Novembre 2021, 21:02 - Ultimo aggiornamento: 21:49

La Francia vieta la vendita dei cuccioli di cani e gatti nei negozi e inasprisce le pene per maltrattamenti e abbandoni. Il parlamento francese ha adottato in via definitiva, con un voto quasi unanime al Senato, una proposta di legge contro i maltrattamenti sugli animali. A partire dal 1 gennaio 2024 nei negozi non sarà più permesso vendere cani e gatti. Non solo cuccioli domestici, il divieto prevede la fine dello sfruttamento commerciale di specie selvagge e la loro presenza nei circhi ambulanti entro i prossimi 7 anni. Sarà vietata anche la presenza di cetacei negli acquari, così come l'allevamento di visoni americani e animali di altra specie all'unico scopo di ricavarne la pelliccia.

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Chi uccide volontariamente un animale da compagnia sarà colpevole di un vero e proprio reato e non passibile di contravvenzione, come prevedeva la legge in vigore fino ad oggi. Chi sarà condannato per maltrattamenti dovrà seguire uno stage di sensibilizzazione. Quanto al migliaio di animali selvaggi utilizzati nel 120 circhi itineranti in Francia, è stato raggiunto un compromesso: divieto, che scatterà fra due anni, di presentarli in pubblico, e divieto di tenerli in gabbia a partire dal 2028. Per quanto riguarda gli animali da compagnia (100.000 abbandoni all'anno in Francia), si rende obbligatorio un «certificato di impegno e di conoscenza» da ottenere prima dell'acquisto di un animale, con l'obiettivo di evitare scelte «impulsive». 

Per la maggioranza di governo de La République en Marche, che aveva fatto dell'approvazione della legge un suo cavallo di battaglia, si tratta di «una nuova storica tappa nella battaglia per la causa animale».

Sollievo del Partito animalista e delle associazioni del settore, che avrebbero voluto misure ancora più drastiche. «La condizione animale - ha detto uno dei cofirmatari della proposta di legge, Loic Dombreval, di Lrem - non è né un vezzo di abitanti della città con nostalgia della natura, né una moda passeggera, ma un tema sul quale c'è sensibilità da parte di un numero crescente di francesi». Molti avrebbero voluto di più, come i deputati Olivier Falorni (di Libertés et territoires) e Bastien Lachaud (dei radicali di sinistra de La France Insoumise), secondo i quali la legge non colpisce «i maltrattamenti animali nel loro insieme al contrario della caccia, che durante la legislatura sarebbe stata «particolarmente protetta».

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