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Infuria la polemica: i liberali accusano il governo di aver pianificato di «buttare via il diritto degli insegnanti dell'UE di lavorare nel Regno Unito», nonostante abbia promesso un aiuto finanziario limitato e altri aiuti al personale sanitario.
La minaccia è emersa dopo il calo del 35% delle reclute dal continente dopo il referendum sulla Brexit: «Migliaia di insegnanti dell'UE vengono ogni anno nel Regno Unito per far funzionare le nostre scuole», ha affermato Layla Moran, deputata Lib Dem e che corre per la leadership. «Boris Johnson vuole che paghino per il lavoro vitale che svolgono. Non è altro che una tassa per insegnanti».
La "tassa" - che ammonta a 4.345 sterline (oltre 5mila euro) in cinque anni - sarà imposta a causa di due distinti cambiamenti previsti dal governo del signor Johnson: a partire dal prossimo anno, i cittadini dell'UE dovranno richiedere il visto per venire a lavorare nel Regno Unito. Gli insegnanti extra UE hanno bisogno di un visto di livello 2, che costa 1.220 sterline se dura più di 3 anni. Un portavoce del governo ha dichiarato: «Introdurremo un sistema di immigrazione nel 2021 per attirare i migliori e più brillanti talenti da tutto il mondo: forniremo maggiori dettagli a tempo debito».