Brexit, allarme per viaggi e industria: «I documenti non saranno più validi»

Brexit, allarme per viaggi e industria: «I documenti non saranno più validi»
Brexit, allarme per viaggi e industria: «I documenti non saranno più validi»
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Domenica 16 Settembre 2018, 13:58
Manca poco all'uscita definitiva della Gran Bretagna dall'Unione europea e dopo l'allarme lanciato dal sindaco di Londra Sadiq Khan, che vorrebbe un secondo referendum per non vedere i britannici sempre più impoveriti, i cittadini stanno cominciando ad abituarsi all'idea che viaggiare su strada, su rotaia e via aerea verso gli altri Paesi europei potrebbe essere molto più complicato.

I documenti come le patenti di guida potrebbero non essere più validi nell'UE se la Gran Bretagna non cerca un accordo particolare. L'Independent sottolinea che la Brexit no-deal porterebbe "rischi e interruzioni". I veicoli fabbricati e approvati nel Regno Unito non sarebbero più "accettati per la vendita" nell'UE dopo una Brexit no-deal , minacciando l'industria automobilistica.

La pubblicazione di 28 "avvisi tecnici" ha scatenato nuove critiche da parte della Confederazione dell'Industria britannica secondo cui le imprese del Paese potrebbero essere presto colpite in mancanza di protocolli cautelativi. 
I turisti, inoltre, avrebbero bisogno di ottenere due permessi diversi. «Questo sarà un onere aggiuntivo per i conducenti del Regno Unito che vogliono fare una vacanza all'estero», ha dichiarato Edmund King, presidente dell'Automonile Association.

La questione resta delicata. Pochi giorni fa il sindaco di Londra Khan ha lanciato un avvertimento in un articolo pubblicato sul domenicale 'Observer': «Non credo che May abbia il mandato per giocare d'azzardo ina maniera così evidente con l'economia e e con la vita della gente». Il primo cittadino londinese ha anche detto che il tempo «stringe rapidamente» mentre il governo del primo ministro Theresa May sembra «impreparato». Il mancato raggiungimento di un accordo con Bruxelles, o un pessimo accordo, secondo Khan potrebbe comportare la perdita di 500.000 posti di lavoro, ospedali a corto di personale, imprese sofferenti e la polizia che deve prepararsi a fronteggiare disordini civili. Per questo, ha concluso il sindaco che qualsiasi accordo con l'Ue dovrà essere sottoposto a «un voto pubblico».
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