Vienna, quattro morti e 22 feriti: fermate 14 persone. Chi era l'attentatore ucciso: «Forse ha agito da solo»

Vienna, quattro morti e 22 feriti: fermate 14 persone. Chi era l'attentatore ucciso: «Forse ha agito da solo»
Vienna, quattro morti e 22 feriti: fermate 14 persone. Chi era l'attentatore ucciso: «Forse ha agito da solo»
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Martedì 3 Novembre 2020, 10:12 - Ultimo aggiornamento: 15:49

Terrore a Vienna, torna l'incubo terrorismo. Il bilancio dell'attacco in stile Bataclan di ieri sera nella capitale austriaca, per ora ancora provvisorio, è tragico: quattro civili uccisi, tra cui due uomini e due donne, una delle quali lavorava come cameriera. Il sito oe.24.at aveva parlato di una quinta vittima, un ragazzo di 21 anni, deceduto in ospedale a seguito delle ferite, ma il ministro dell'Interno Karl Nehammer in conferenza stampa a Vienna ha ribadito che oltre al terrorista ci sono state quattro vittime e 22 feriti. Nelle indagini sull'attentato «sono stati eseguiti 14 fermi temporanei», ha aggiunto il ministro. 

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 «Nessun attentato terroristico riuscirà a dividere e a lacerare la nostra società», ha aggiunto: un positivo esempio è il poliziotto ferito, che proviene da una famiglia di migranti, ha detto Nehammer aggiungendo che l'agente ferito «è stato operato ed è in condizioni stabili». Al momento non ci sono indizi sul fatto che nell'attacco di ieri a Vienna possa esserci stato anche un secondo attentatore, oltre al giovane ventenne neutralizzato dalla polizia: per prudenza gli inquirenti non escludono comunque che vi possano essere stati più responsabili e continuano a indagare anche su questo scenario. 

CHI ERA L'ATTENTATORE Iniziano intanto a trapelare le prime notizie sull'attentatore ucciso dalla polizia: all'alba il ministro dell'Interno austriaco, Karl Nehammer, ha rivelato la matrice islamista degli attacchi, sottolineando che l'uomo era un «simpatizzante» dell'Isis. E con il passare delle ore i media hanno dato corpo a questo scenario indicando che l'uomo era un giovane viennese di origini albanesi della Macedonia del Nord.


Secondo il responsabile della rivista austriaca Falter, Florian Klenk, si chiamava «Kurtin S.» era «nato nel 2000 a Vienna, dove era cresciuto». Il giovane, ha aggiunto, era noto ai servizi di sicurezza antiterrorismo (Bvt) per essere stato uno dei 90 islamisti austriaci che hanno cercato di recarsi in Siria. Secondo altri media austriaci poco prima di entrare in azione l'uomo aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Per il momento, però, gli attacchi non sono stati rivendicati.

Il terrorista ucciso non era dunque un rifugiato, come aveva scritto il quotidiano austriaco Kronen Zeitung, che pubblicava una fotografia dell'uomo con il volto oscurato. Secondo le informazioni raccolte dal giornale poco prima dell'attacco il terrorista aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. La Bild afferma invece che lo stesso attentatore ucciso avrebbe annunciato su Instagram il suo gesto, postando alcune foto, lunedì. Il tabloid afferma che gli inquirenti ritengono «probabile» che i post di un jihadista sul social network siano proprio del giovane rimasto ucciso. 

TRA I MORTI UN GIOVANE MACEDONE Una delle quattro vittime dell'attacco terroristico di ieri sera a Vienna era un cittadino macedone, come l'estremista islamico autore dell'attacco e ucciso dalla polizia. Come riferiscono i media a Skopje, che citano i familiari, N.V. 21 anni, originario di Veleshta, presso Struga (sudovest), era in un bar con alcuni amici in centro. Non è stato precisato se anche N.V. fosse di etnia albanese come il terrorista.

Il ministero degli esteri a Skopje ha condannato l'attacco terroristico di Vienna, definita una delle città più sicure d'Europa. «Il terrorismo non riconosce nazioni, religioni, origini, e la Macedonia del Nord, come membro della Nato e Paese candidato all'adesione alla Ue, contribuisce attivamente alla coalizione internazionale per la lotta al terrorismo di qualsiasi tipo», ha detto in una nota il ministero degli esteri macedone.

IL GOVERNO: "RESTATE A CASA" Ieri notte il ministro dell'Interno Nehammer aveva lanciato un appello in tv ai viennesi a non uscire di casa se non per motivi professionali o altre necessità urgenti, spiegando che un attentatore «pesantemente armato» era stato ucciso dalla polizia, mentre «almeno uno è ancora in fuga». Oggi le scuole resteranno chiuse. Un poliziotto è rimasto ferito in uno scontro a fuoco ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico. Secondo il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, «un movente antisemita per il momento non può essere escluso, anche alla luce del luogo dal quale l'attacco è partito», cioè nei pressi della sinagoga di Vienna. «Si è trattato definitivamente di un attacco terroristico», ha aggiunto. «Alcuni attentatori sono ancora in fuga. Sono ben equipaggiati e hanno agito in modo professionale», ha proseguito Kurz. «Dipenderà dagli sviluppi di questa notte se domani potrà riprendere la vita pubblica. Nel frattempo i viennesi sono invitati a restare a casa», ha detto alla tv Orf. 

 

L'Austria si è svegliata scioccata con le scuole chiuse e l'invito a rimanere a casa mentre la comunità ebraica ha deciso la serrata di tutte le sue istituzioni e istituti: gli attentatori, un vero e proprio commando ben addestrato, potrebbe essere di 4 persone, secondo gli inquirenti. Perquisizioni a tappeto e fermi sono intanto in corso nel Paese alla ricerca degli altri possibili attentatori. E anche la Germania, dopo una decisione analoga presa ieri dalla Repubblica ceca, ha alzato l'allerta controlli alle sue frontiere.

La polizia austriaca sta cercando in queste ore di ricostruire la dinamica degli attentati anche attraverso oltre 20mila video inviati online dal pubblico. Un team di 35 investigatori li sta esaminando. Nel complesso, sono al lavoro un migliaio di agenti provenienti anche dalla Nieder”sterreich e dal Burgenland, mentre 75 militari dell'esercito federale sono stati inviati a difendere gli obiettivi sensibili.

Oggi il governo austriaco, che si è riunito in una seduta speciale, ha decretato tre giorni di lutto nazionale. E il cancelliere Sebastian Kurz, ha parato alla nazione dicendosi 'sconvolto' e sottolineando che si tratta di 'un'ora buia per la Repubblica' . Già nella notte aveva detto che si è trattato di un «attacco terroristico disgustoso», aggiungendo che l'Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo. Dopo l'ondata di cordoglio e sostegno arrivata da tutto il mondo nella notta, stamattina la cancelliera tedesca Angela Merkel ha scritto su Twitter che «i tedeschi sono al fianco degli amici austriaci con partecipazione e solidarietà». E poi: «Il terrorismo islamico è un nostro comune nemico. La lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune».

COSA E' ACCADUTO Un commando in azione e un attacco multiplo in una Vienna affollata di persone alla vigilia del lockdown. La città è piombata nell'incubo del terrorismo, con una dinamica che assomiglia alla tragica notte del Bataclan di Parigi, il 13 novembre di 5 anni fa, con gli attentatori che hanno sparato a caso nei locali. La matrice dell'attacco non è ancora chiara. Tutto è cominciato vicino alla Sinagoga nella Seitenstettengasse, nel centro della capitale austriaca, dove molte persone si godevano l'ultima libera uscita prima della serrata dettata dal Covid-19: verso le 20 i primi spari, un'esplosione (forse uno degli assalitori che secondo alcune fonti si sarebbe fatto esplodere), diversi sospetti in fuga, un altro ancora arrestato.

Nessuno ha confermato che l'obiettivo primario dell'attacco fosse proprio il luogo di culto ebraico: la polizia ha riferito che il commando, composto da «molti sospetti armati di fucile», ha sparato in 6 luoghi diversi della città. Le forze speciali hanno dunque dato il via a una massiccia caccia all'uomo per le vie di Vienna, presto affiancate dall'esercito. La polizia viennese ha quindi invitato i residenti del centro a trovare riparo e non uscire di casa e a non diffondere foto o video dell'attacco in corso che avrebbe potuto mettere in pericolo agenti o passanti. I social si sono tuttavia riempiti di immagini, molte delle quali raccapriccianti, mentre testimoni scrivevano di aver udito «almeno 50 spari».

«È un attacco terroristico disgustoso», ha reagito il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, aggiungendo che l'Austria non si lascerà intimidire dal terrorismo. Ma è l'Europa intera - già fiaccata dalla pandemia - a condannare «un atto codardo», nel nome dell'unità «contro l'odio e la violenza». «I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo», ha tuonato il presidente francese Emmanuel Macron di fronte all'ennesimo attacco in Europa dopo la decapitazione di Samuel Paty e gli attentati di Nizza e Lione. «Non c'è spazio per l'odio e la violenza nella nostra casa comune europea», ha twittato anche il premier Giuseppe Conte. Intanto, la Repubblica Ceca ha deciso di avviare controlli alle frontiere con l'Austria. 

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