Patto sugli statali, il presidente del Fondo Perseo Sirio: «Opportunità per una riforma»

Patto sugli statali, il presidente del Fondo Perseo Sirio: «Opportunità per una riforma»
Patto sugli statali, il presidente del Fondo Perseo Sirio: «Opportunità per una riforma»
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Martedì 23 Marzo 2021, 19:01

Il Patto per il lavoro pubblico e la coesione è il primo passo per rilanciare il lavoro pubblico. Ne è convinto Wladimiro Boccali, il presidente del Fondo Perseo Sirio. Firmato lo scorso 10 marzo dal premier Mario Draghi insieme al ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta e ai segretari dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, il "Patto per l'innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale" è un'operazione complessa che interessa non solo il presente dei lavoratori pubblici, ma anche chi si occupa della loro pensione futura. Fra questi c'è il Fondo Perseo Sirio, il fondo di previdenza complementare dei lavoratori della Pubblica Amministrazione e della Sanità. Con la firma del patto, secondo il presidente Boccali, il nuovo governo si impegna a dare dignità, oltre che a garantire risorse, per il rinnovo dei contratti ai lavoratori pubblici.

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Il patto

Si tratta di un cambio di prospettiva radicale, si legge in un comunicato diffuso da Fondo Perseo Sirio, che sfida tutti gli attori coinvolti ad un salto di qualità nel dibattito, nelle proposte e nelle realizzazioni.

Tra le riforme di maggior rilievo che dovranno scaturire dall’attuazione dei principi contenuti nel Piano (nuovo contratto, lavoro agile, diritto alla formazione, ricambio generazionale) tre sono i punti su cui mi preme fare una riflessione: previdenza complementare negoziale, istituti di welfare contrattuale e welfare integrativo nel pubblico impiego.

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Le necessità

La Previdenza Complementare negoziale nel pubblico impiego ha bisogno di un serio investimento, che può trovare, nel rinnovo dei contratti, il suo naturale spazio. Partendo dagli interventi già sperimentati o in via di attuazione - come l’adesione contrattuale per i Corpi di Polizia locale con le risorse dell’ex Art. 208 del Codice della Strada e l’adesione semi automatica anche mediante il silenzio/assenso, introdotta con la Legge di Bilancio per il 2018 - si possono prevedere forme di adesione semi automatica con diritto di recesso, oltre che per i neoassunti, anche per i lavoratori pubblici in regime di Tfr.

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Ovviamente l'elemento centrale dei possibili interventi di diffusione della previdenza complementare, sottolinea il presidente Wladimiro Boccali, deve sempre essere l’informazione al lavoratore. In modo da consentirgli una scelta consapevole. Ulteriore approfondimento necessitano gli istituti di welfare contrattuale come, ad esempio, la previdenza contrattuale, la sanità integrativa e i relativi fondi fanitari integrativi istituiti con la contrattazione collettiva e presenti in gran parte del settore privato.

 

Le opportunità

Con il rinnovo del contratto del settore pubblico, infatti, si può introdurre in modo strutturato per i lavoratori pubblici e le loro famiglie questa forma di welfare integrativo. Garantire la sanità integrativa ai lavoratori pubblici ridurrebbe i costi delle polizze che, se acquistate individualmente, sono indubbiamente più onerose, e amplierebbe l’offerta di prestazioni sanitarie non svolte dal Ssn. A queste si potrebbe aggiungere il tema della cosiddetta "Long Term Care", ovvero la polizza che protegge dal rischio della non autosufficienza fisica. Inoltre, a tutela del lavoratore, il controllo pubblico sul sistema della sanità integrativa potrebbe essere affidato all'autorità che già controlla i Fondi pensione e le Casse di previdenza, Covip.

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Infine, secondo il presidente di Fondo Perseo Sirio, bisogna puntare alla costruzione di un unico soggetto gestore del welfare integrativo nel pubblico impiego, allargato finalmente anche ai non contrattualizzati, in grado di gestire sia la previdenza complementare che la sanità integrativa. Principi ispiratori di tale riforma devono essere l’offerta di un Sistema Integrato di pubblico/privato no profit per i lavoratori pubblici e loro famiglie, che si integri al welfare municipale senza creare sovrapposizioni o duplicazioni di interventi ma, al contrario, favorendo la razionalizzazione delle risorse pubbliche, per allargare la sfera di cittadini che afferiscono al Servizio Pubblico.

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