Svizzera sgancia il franco dall'euro, moneta unica a picco. Crolla la Borsa di Zurigo, ma i listini europei corrono

Svizzera sgancia il franco dall'euro, moneta unica a picco. Crolla la Borsa di Zurigo, ma i listini europei corrono
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Giovedì 15 Gennaio 2015, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 16 Gennaio, 09:03
La Banca centrale Svizzera ha deciso di cancellare il "tetto" fissato al cambio del franco contro l'euro a 1,2. La mossa, che secondo gli analisti anticipa il Quantitative easing della Bce, ha spinto in alto il franco svizzero (+13%) e l'euro ai minimi dal settembre 2011. La moneta unica, da quota 1,20 franchi è scesa fino a 0,85 con un tonfo del 30%. Il calo sul biglietto verde è stato invece dell'1,6% a quota 1,16.



A picco la Borsa di Zurigo, arrivata a perdere oltre il 14% per posi terminare con un -8%, ma i mercati europei guadagnano. La decisione rappresenta un forte colpo alle imprese esportatrici, tanto che il numero uno di Swatch, Hayek, l'ha definita uno tsunami.



La Swiss National Bank (Snb), a sorpresa ha abbandonato la soglia minima fissa di cambio con l'euro, che era indicata a 1,20, lasciando fluttuare liberamente le valute. Il franco ha riportato un immediato apprezzamento, sia contro l'euro che contro il dollaro, mentre la Borsa di Zurigo è crollata fino a perdere il 15%, attestandosi poi su un meno 10%, trascinandosi dietro tutti i ilistini europei che tuttavia dopo un passaggio in territorio negativo sono tornati a salire con decisione.



La banca centrale elvetica ha anche tagliato nuovamente i tassi di interesse, già in negativo, riducendoli di mezzo punto a -0,75%.



Spiegando le motivazioni della decisione di abbandonare la “politica del cambio minimo”, la banca centrale ha ricordato che questa misura era stata assunta “temporaneamente” in un periodo di grande incertezza sui mercati finanziari per proteggere il franco da un'eccessiva rivalutazione. Tuttavia, il recente calo dell'euro contro il dollaro, in risposta a politiche monetarie divergenti, ha reso questa misura superflua e non più giustificata. Nello stesso tempo, la Snb ha rilevato che l'abbandono del cambio minimo avrebbe potuto risultare in una stretta monetaria, che sarà evitata e “sterilizzata” tramite l'ulteriore riduzione dei tassi di interesse.



Sui livelli della vigilia lo spread, che si mantiene a 132 punti base, con il rendimento del Btp decennale che si posiziona all'1,74%.



Dopo un breve sbandamento in seguito alla decisione di Zurigo, torna a salire con decisione il listino milanese, che chiude con un rialzo del 2,36% sull'indice principale Ftse Mib.



Partiti tonici in scia al recupero dei prezzi del petrolio che ha allentato i timori sulla crescita globale, i listini hanno sbandato sul finire della mattinata per l'inattesa decisione della Banca Centrale svizzera di togliere il cap sull'euro. Il momento “no” è però durato poco, complice la nuova risalita delle quotazioni del greggio favorita dall'ultimo Rapporto mensile dell'Opec e la voglia di rimbalzo dopo le recenti perdite.



Tra gli indici di Eurolandia, svetta Francoforte con un progresso del 2,20%, mentre Londra e Parigi chiudono con un rialzo rispettivamente dell'1,73% e del 2,37%.



Tra le migliori blue chip di Piazza Affari, ottima performance per Moncler e Atlantia, quest'ultima dopo che annunciato di voler cedere fino al 30% del capitale di Aeroporti di Roma (AdR) per finanziare la crescita globale del gruppo. Tornano gli acquisti su Enel e soprattutto Tenaris, da giorni in preda al panico da crollo del greggio.
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