LO STOP
Rimangono però bloccata la cessione dei crediti futuri e lo sconto in fattura. «Il governo», scrive il Mef, «è al lavoro «per risolvere il grave problema di liquidità finanziaria delle imprese ereditato da imprudenti misure di cessione del credito non adeguatamente valutate al momento della loro introduzione». Il Tesoro, insomma, apre a una soluzione per i 19 miliardi incagliati, ma lascia pochi spazi per nuovi sconti in fattura nel 2023. Le modifiche al decreto saranno limitate a pochi casi, come gli incapienti, gli Iacp, le onlus e l’edilizia libera.