Variante Delta, effetto sulle Borse: tremano i listini europei. Piazza Affari maglia nera: indice a -2,5%

Variante Delta, effetto sulle Borse: tremano i listini europei
​Variante Delta, effetto sulle Borse: tremano i listini europei
di Giusy Franzese
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Giovedì 8 Luglio 2021, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 14:46

Il conto è salato: 152,7 miliardi bruciati in una sola giornata. Secondo giovedì di luglio nero per le Borse europee, zavorrate dalla paura che il dilagare della variante Delta del coronavirus possa far ripiombare tutti nel dramma dei lockdown e delle restrizioni con grave danno per una ripresa che ha cominciato a correre forte. Hanno contribuito al forte scivolone anche i timori per le prossime mosse della Fed, la banca centrale americana che - come emerge dai verbali della riunione dell’altro giorno - non ha in programma una imminente revisione di politica monetaria, ma comunque potrebbe anticipare di qualche tempo il tapering (la riduzione del programma di acquisti). La maglia nera è toccata a Milano, che con un calo del 2,5% (e uno spread in risalita di quasi quattro punti a 111) del Ftse Mib è stata la peggiore in Europa. Ma in realtà tutte le piazze hanno registrato cadute significative: Parigi ha perso il 2%, Londra l’1,6%, Francoforte l‘1,7%, Amsterdam l‘1,9% e Madrid il 2,3 per cento.

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L’annuncio

Non ha attutito gli scivoloni nemmeno l’annuncio della Bce su un target di inflazione al 2% non più come tetto massimo assoluto, cosa che garantisce una maggiore flessibilità nelle decisioni di politica monetaria.

In altre parole, di fronte a sforamenti temporanei non arriveranno strette automatiche. Christine Lagarde ha parlato di approccio simmetrico. «Significa - ha spiegato - che reagiremo con forza per contrastare ogni deviazione significativa dall’obiettivo del 2%. Ciò può comportare un periodo transitorio in cui l’inflazione si colloca su un livello moderatamente al di sopra dell’obiettivo». Lo strumento principale - ha continuato la presidente della Bce - rimane l’insieme dei tassi di interesse ma gli altri strumenti utilizzati in questi anni, dalla forward guidance agli acquisti di asset, rimangono nella cassetta degli attrezzi. Una buona notizia per un’economia che ha bisogno di galoppare per recuperare l’orribile anno della pandemia. 

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Gli analisti

Eppure non è bastata. La variante Delta che si sta diffondendo a macchia d’olio nel Regno Unito e anche nel paese più vaccinato del mondo, Israele, fa tremare gli investitori. In alcuni Paesi sono già state introdotte nuove misure restrittive e in Giappone è stato annunciato che lo stato di emergenza sarà protratto fino al 22 agosto, quindi sarà in vigore per tutto il periodo delle Olimpiadi che si svolgeranno a spalti vuoti. E secondo gli analisti purtroppo la reazione di ieri sui listini non sarà un caso isolato. «Sarà necessaria qualche settimana per capire dove stiamo andando. Un segnale preoccupante però, che non si vedeva da tempo in questo modo, è stato l’importante spostamento avvenuto sui bond e in particolare sui Treasury Usa, che sembra rappresentare il segno di un malessere importante» commenta Enrico Vaccari, responsabile clientela istituzionale Consultinvest. I bond americani sono considerati “porti più sicuri”: il rendimento dei decennali è sceso in area 1,29%. «Quello che abbiamo visto oggi (ieri, ndr) - osserva il trader e analista Luca Discacciati di Investire.Biz - è quasi totalmente legato alle paure per la variante Delta che ormai sembra data per scontata nella sua diffusione in Europa entro l’estate, ma questo si aggiunge al fatto che i mercati sono saliti moltissimo. Si è perciò venduto molto sull‘azionario, ma i beni rifugio, come ad esempio l‘oro, non sono saliti. E questo sembra indicare che i fattori di preoccupazione sono esogeni e che per ora si preferisce stare fermi e incassare liquidità».

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Tutti giù

A Piazza Affari sono andate male tutte le blue chips. In particolare sono state vendute le banche (Unicredit, Bper, Banco Bpm e Mediobanca hanno perso oltre il 3%, Intesa Sanpaolo il 2,9%) e le azioni cicliche. Telecom Italia, già debole nelle precedenti sedute, è scivolata del 4% in seguito all’istruttoria avviata dall’Autorità Garante della concorrenza riguardo ad alcune clausole dell‘accordo stretto fra Tim e Dazn. Anche Stellantis ha subìto un calo del 3,3%, nonostante sia stato alzato il velo sul piano per l’elettrico e nonostante la società abbia indicato che i margini del primo semestre 2021 sono risultati migliori delle attese. Sul fronte dei cambi, l’euro si è rafforzato nei confronti del dollaro a quota 1,1844. Va segnalato che la giornata sui listini azionari era già partita male con le vendite che si erano concentrate sulle Borse asiatiche. Hong Kong aveva lasciato sul campo il 2,8%, Tokyo lo 0,8%, Shanghai lo 0,7% e Seul lo 0,9%. Infine, dopo le difficoltà in apertura, ieri in serata Wall Street stava riducendo le perdite attorno all’1%.

 

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