Terna punta sui cavi sottomarini, pronti investimenti per 7 miliardi

Le nuove reti serviranno a migliorare il trasporto dell’elettricità

Terna punta sui cavi sottomarini, pronti investimenti per 7 miliardi
Terna punta sui cavi sottomarini, pronti investimenti per 7 miliardi
di L. Ram.
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Domenica 31 Ottobre 2021, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 09:28

Terna punta quasi sette miliardi sui cavi sottomarini. Un terzo dei 18 miliardi di investimenti complessivi previsti nel Piano di sviluppo decennale della società che gestisce la rete elettrica nazionale sono destinati infatti a progetti in cavo che consentiranno di migliorare l'efficienza dell'infrastruttura, favorire lo sviluppo delle rinnovabili e ridurre l'impatto sul territorio. Una strategia in linea con l'obiettivo del gruppo di essere «regista» della transizione energetica italiana. In questa ottica la società sta lavorando all'integrazione delle fonti green non programmabili e all'incremento della sicurezza del sistema elettrico, per risolvere le congestioni di rete e potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell'energia.
I PILASTRI
Uno dei progetti chiave del Piano di Terna è il Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino da 950 km - il più lungo mai realizzato in Italia - in corrente continua da 1000 Megawatt di potenza che collegherà la Sardegna alla Sicilia e poi alla Campania. L'infrastruttura, che comporterà un investimento di 3,7 miliardi, avrà il primato mondiale di profondità dei cavi, posati a circa 2 mila metri sotto il livello mare. L'elettrodotto consentirà di dismettere impianti termoelettrici meno efficienti e più inquinanti in Sicilia e contribuirà in maniera determinante a dismettere le centrali a carbone in Sardegna. L'opera sarà a regime nel 2027, ma il primo cavo sarà operativo già a fine 2025.

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L'altro pilastro è l'Adriatic Link, il collegamento sottomarino tra Abruzzo e Marche da 1000 Megawatt di potenza e lungo circa 280 km, sul quale Terna investe circa 1,1 miliardi. L'elettrodotto, che arriva a una profondita di 250 metri sotto il livello del mare, è funzionale a portare l'energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici del Sud Italia verso il Nord. Uno degli obiettivi del gruppo elettrico è infatti trasportare le rinnovabili generate prevalentemente al sud, dove c'è più presenza di sole e vento, verso le fabbriche nel nord del Paese. I lavori per la realizzazione dell'opera partiranno nel 2024.
«È fondamentale investire nelle reti e aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili dall'attuale 35-36% al 55-60% nei prossimi anni, per arrivare alla completa decarbonizzazione nel 2050», ha sottolineato l'amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma. «In questo modo - ha proseguito - sarà possibile anche contenere i costi delle bollette su cui sta pesando l'oscillazione del prezzo del gas».

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Tornando agli impianti, gli investimenti di Terna prevedono altri 800 milioni per il Sa.Co.I.3, il progetto di rinnovo e potenziamento dello storico elettrodotto tra Sardegna, Corsica e penisola italiana, e il raddoppio del collegamento tra Italia e Grecia (750 milioni), attualmente collegate da un cavo elettrico realizzato nel 2002 e lungo oltre 300 km. Sempre nel Mediterraneo, infine, Terna realizzerà insieme alla tunisina Steg un elettrodotto tra l'Europa e l'Africa. Un cavo da 200 km e 600 milioni di investimento che andrà da Partanna, in provincia di Trapani, nella Sicilia occidentale, a Capo Bon in Tunisia.
 

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