Superbonus 90%, cosa cambia? Tetto al reddito, condomini, prima casa: le novità del Dl Aiuti 4. Forza Italia: prorogare di un mese 110%

I risparmi in arrivo della revisione del superbonus andranno in uno specifico Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, da destinare agli interventi della manovra di bilancio 2023-2025

Superbonus 90%, cosa cambia? Dal tetto al reddito ai condomini: le novità del Dl Aiuti 4
Superbonus 90%, cosa cambia? Dal tetto al reddito ai condomini: le novità del Dl Aiuti 4
di Marta Giusti
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Venerdì 11 Novembre 2022, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 17:22

Arriva la revisione del Superbonus nel decreto Aiuti quater. La norma abbassa nel 2023 la percentuale dello sconto dal 110% al 90%. Il taglio vale sia per i condomini che per le villette, che sarebbero altrimenti rimaste del tutto escluse dal bonus, ma purché siano abitazione principale e purché il proprietario abbia un reddito inferiore ai 15.000 euro (soglia variabile in base al quoziente familiare).

Per chi però ha già iniziato i lavori portandone a termine il 30% entro settembre di quest'anno, il bonus resta super al 110% fino al 31 marzo 2023.

I risparmi in arrivo della revisione del superbonus andranno in uno specifico Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, da destinare agli interventi della manovra di bilancio 2023-2025.

Decreto aiuti quater, Meloni: «Superbonus finora a redditi medio alti. Buco di 38 miliardi, corrette le distorsioni»

Superbonus, cosa cambia

Dal prossimo anno cala la quota dello sconto: si passa dal 110% al 90%. In pratica i lavori non saranno completamente regalati a carico dello Stato (attraverso le detrazioni fiscali o la cessione del credito o lo sconto in fattura), ma il 10% resterà a carico del committente. Il 90% è comunque uno sconto decisamente elevato. La norma vale anche per i condomini che invece, con l’attuale normativa, avevano garantito il 110% anche per tutto il 2023. 

Rientrano tra i beneficiari nel 2023 con il superbonus al 90% anche le villette unifamiliari, per le quali invece l’attuale normativa prevede lo stop definitivo ai lavori (e ai relativi bonifici, con tanto di asseverazioni, collaudo, ecc) al 31 dicembre 2022. Non tutte, però. Solo quelle adibite ad abitazione principale e i cui proprietari (o titolari di diritto) hanno un reddito annuo fino a 15.000 euro. Per le villette unifamiliari che al 30 settembre scorso avevano certificato e completato il 30% dei lavori, ci saranno tre mesi di tempo in più per non perdere l’agevolazione: la scadenza per il completamento dei lavori si sposta dal 31 dicembre 2022 al 30 marzo 2023, alle stesse attuali condizioni, ovvero sempre con l’agevolazione del 110%.

 

Il calcolo del reddito

Secondo uno schema riprodotto dal Il Sole 24 Ore, il nuovo meccanismo di calcolo per le villette prevede  una prima forma di quoziente familiare. La soglia di riferimento va calcolata sommando tutti i redditi della famiglia e dividendoli per il coefficiente determinato dal numero di membri del nucleo familiare. In base a questo schema, un coniuge aggiunge un punto al denominatore, un terzo componente (come per esempio un figlio) aggiunge lo 0,5. Da due figli in poi si aggiunge un altro punto. E quindi, spiega il quotidiano, per esempio per una coppia il tetto al reddito complessivo si attesta a 30 mila euro, per una famiglia di tre persone arriva a 37.500 mentre con quattro componenti si arriva a 52.500.

Superbonus, si cambia: le novità. E la revisione fa già discutere

Secondo la bozza del decreto i limiti di reddito daranno diritto a un contributo aggiuntivo rispetto al 90% per i lavori nei condomini e nelle case degli Iacp. Ma l’aiuto, secondo il quotidiano, può avere anche l’effetto pratico di evitare il blocco dei lavori in assemblea da parte dei condomini contrari per la loro situazione reddituale. Secondo l’Enea attualmente gli investimenti ammessi a detrazione sono pari a 55 miliardi di euro. Gli oneri per lo Stato ammontano a 60,5 miliardi. I richiedenti in totale sono 326.819, di cui 40 mila condomini, 191 mila edifici familiari e 95 mila immobili indipendenti.

Superbonus, Forza Italia: emendamento per spostare di un mese fine 110%

«Era doveroso intervenire sul Superbonus per motivi di contenimento della spesa pubblica e per correggere distorsioni. È altrettanto doveroso dare certezze agli operatori del settore e non cambiare continuamente il quadro. Per questo, rispetto all'accesso al Superbonus 110% come conosciuto finora, FI lavorerà per spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti». Così, in una nota i capigruppo di FI, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, annunciando «un emendamento ad hoc, anche per garantire un tempo di transizione adeguato».

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