Superbonus, ipotesi termine dopo 25 novembre per il 110%. Piano salva-cantieri per far ripartire i lavori

Verso una norma per ampliare gli spazi fiscali delle banche per comprare i bonus

Superbonus, ipotesi termine dopo 25 novembre per il 110%. Piano salva-cantieri per far ripartire i lavori
Superbonus, ipotesi termine dopo 25 novembre per il 110%. Piano salva-cantieri per far ripartire i lavori
di Andrea Bassi
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Martedì 22 Novembre 2022, 22:19 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 17:02

La decisione sarebbe ormai presa. Il governo interverrà di nuovo sul superbonus per permettere alle imprese che hanno acquistato i crediti ma che non riescono a scontarli in banca, di poter proseguire con i lavori. A rischio ci sono più di 30 mila aziende del settore che, secondo l’allarme lanciato dai costruttori, rischiano di fallire, con gravissime conseguenze economiche e occupazionali.

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Superbonus, cosa cambia

Nei cassetti fiscali delle imprese ci sono 6 miliardi bloccati.

Nel decreto aiuti-quater, accanto alla riduzione al 90 per cento del bonus sull’efficientamento energetico, è stata inserita una norma che permette alle banche di scontare i crediti in 10 anni invece che in quattro o cinque. Ma si tratta di un provvedimento ritenuto non risolutivo dal settore. Il governo, dunque, sarà chiamato ad intervenire di nuovo. In che modo? Per convincere le banche a riattivare il canale del credito e scontare i bonus rimasti congelati nei cassetti fiscali, si studia un meccanismo che permetta agli istituti di trasferire all’anno successivo i crediti in eccesso rispetto alla “capacità fiscale” della banca. Che il governo intenda procedere con una nuova norma “sblocca-crediti”, lo ha confermato anche il Presidente del consiglio Giorgia Meloni.

«Quello che ci preme», ha spiegato parlando all’assemblea di Confartigianato, «è il pregresso perché oggi ci ritroviamo con i cassetti fiscali delle banche pieni e le cessioni di nuovi crediti vuote. Lo Stato», ha aggiunto Meloni, «ce la metterà tutta, ma le banche qualcosa di più possono fare», assicurando che, rispetto ai cosiddetti “esodati del 110” «noi faremo quello che possiamo per dare una mano, purché anche altri ci diano una mano». Gli artigiani avrebbero anche chiesto che ad acquistare i crediti intervenisse anche la Banca d’Italia. Difficile però che questo possa avvenire, anche perché il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in più occasioni ha ribadito che non è possibile trasformare i crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi in una moneta fiscale. Il governo comunque interverrà. Ma non è escluso che chieda alle imprese che grazie ai bonus stanno aumentando a dismisura i loro fatturati e i loro utili, di farsi carico di una parte del costo di questa misura. Forme e modi di questo intervento sono ancora allo studio. 


IL PASSAGGIO
Il fronte del Superbonus si aprirà a breve comunque in Parlamento, dove il decreto aiuti-quater ha iniziato il suo iter di conversione. Una delle principali richieste che stanno arrivando in vista della fase emendativa del provvedimento, è quella di allungare la scadenza del 25 novembre prossimo per presentare le Cilas per poter usufruire ancora del 110 per cento.  Qualche effetto dal punto di vista energetico, il Superbonus comunque sembra averlo avuto. Ieri durante un convegno organizzato da Alleanza per il fotovoltaico, è emerso come quest’anno la potenza installata dei pannelli solari arriverà a 2 Gigawatt di potenza. Il doppio rispetto all’anno scorso. Uno scatto ottenuto proprio grazie agli incentivi del Superbonus. 

 

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