Cambiano le regole per lo smart working della pubblica amministrazione Niente buoni pasto né rimborsi per gli statali che lavorano da casa se non raggiungeranno i risultati preindicati o accumuleranno arretrati. Ma spunta un incentivo per i lavoratori più meritavoli, che in assenza dei buoni pasto dovrebbe coprire spese come cibo, luce, gas, connessione internet e anche una parte dell’affitto di postazione in un coworking. Lo spiega il quotidiano Il Messaggero.
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Smart working nelle PA, cambiano le regole
Cambiano le regole per lo smart working dei lavoratori statali.
L’agenzia per la rappresentanza delle pubbliche amministrazioni (Aran) ha proposto l’introduzione di un incentivo per far fronte all’assenza di alcuni pagamenti relativi al trattamento accessorio, tra cui i buoni pasto. L’incentivo dovrebbe coprire spese come cibo, luce, gas, connessione internet e anche una parte dell’affitto di postazione in un coworking.Il bonus però, stando ai progetti, verrà ottenuto solo dai lavoratori che da remoto hanno ottenuto i risultati richiesti e non hanno accumulato arretrati, lasciando gli altri senza. In tema di buoni pasto, durante il periodo emergenziale le amministrazioni pubbliche si sono mosse in ordine sparso e da qui è nata la necessità di fare ordine.
Nei nuovi contratti per il pubblico impiego dovrebbero essere previste due categorie di smart worker, quella dei lavoratori agili a orario fisso (con gli stessi diritti dei lavoratori in presenza) e quella degli statali che invece si limiteranno a rispettare una fascia oraria di operatività. I lavoratori pubblici di entrambe le categorie avranno degli obiettivi da raggiungere, ma mentre per i primi non cambierà nulla dal punto pecuniario nel trattamento accessorio, i secondi al contrario rischiano di poterlo riscuotere integralmente solo se risulteranno produttivi. Quanto all’ammontare dell’incentivo, questo dovrebbe variare da amministrazione a amministrazione ed essere definita in seguito in sede di contrattazione decentrata. Si dovrebbe comunque trattare di importi ridotti dato che lo smart working abbatta già la componente di costo costituita dal trasporto.