Spid, Cie o Cns al posto del pin per accedere ai servizi on line della Pa: ecco come chiederli

Da oggi addio a credenziali e password per accedere ai servizi di Inps, Agenzia delle Entrate, ministeri, regioni, comuni e altre amministrazioni pubbliche

Spid, Cie o Cns al posto del pin per accedere da oggi ai servizi on line della Pa: ecco come chiederli
Spid, Cie o Cns al posto del pin per accedere da oggi ai servizi on line della Pa: ecco come chiederli
di R.Ec.
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Venerdì 1 Ottobre 2021, 17:02 - Ultimo aggiornamento: 19:46

È finita l'era dei vecchi pin, credenziali e password. Da oggi, infatti, per accedere ai servizi di Inps, Agenzia delle Entrate, ministeri, regioni, comuni e le altre amministrazioni pubbliche, non sarà più possibile utilizzarli e serve munirsi di Spid, carta d'identità elettronica Cie o carta nazionale dei servizi Ts-Cns. La rivoluzione delle credenziali riguarda i privati cittadini e per ora non professionisti e imprese (per cui si attende un decreto del ministero dell'Innovazione tecnologica, guidato da Vittorio Colao, affinché anche loro dicano addio a username e password attuali).

Per quanto riguarda lo Spid lo hanno già 24,3 milioni di persone, ma solo il 10-15% circa degli over 65 vi avrebbe aderito. Oltre 22 milioni di italiani hanno invece la Carta di identità elettronica. Ma d'ora in avanti chi vorrà vedere online la propria pensione o consultare digitalmente il sua cassetto fiscale, dovrà per forza mettersi in regola e dotarsi di uno degli strumenti di accesso consentiti, o al limite ricorrere alla figura del “delegato Spid”, una soluzione pensata per tutelare i soggetti anziani o fragili che più hanno difficoltà a utilizzare i servizi elettronici.

Vediamo le tappe della rivoluzione e cosa è necessario fare per non rimanere indietro.

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Addio a credenziali e pin della Pa

Il passaggio alle nuove chiavi di accesso digitali è iniziato già da tempo. L’Inps, per esempio, si è convertita allo Spid un anno fa, ma ha comunque tenuto aperta fino a oggi la modalità di accesso con il vecchio Pin per gli utenti che già ne avevano uno. Per quanto riguarda la delega dell’identità digitale per accedere ai servizi online, proprio l’Inps ha chiarito che è lo strumento attraverso il quale i tutori, i curatori, gli amministratori di sostegno e gli esercenti la potestà genitoriale possono esercitare i diritti dei soggetti che rappresentano e dei minori. 

Ogni persona può designare un solo delegato, indicando se lo desidera il termine di validità della delega. Ogni delegato può essere designato tale da non oltre cinque persone (il limite delle cinque deleghe però non si applica ai tutori, ai curatori e agli amministratori di sostegno). Infine, il delegato accede ai servizi dell’Inps per conto del delegante con il proprio Spid.

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Tra i siti della Pa più frequentati, oltre a quello dell’Inps, figura anche il portale dell’Agenzia delle Entrate, che nei primi 8 mesi dell’anno ha registrato circa 45 milioni di accessi al cassetto fiscale, a cui vanno sommati i 4 milioni di accessi all’area riservata di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Anche per gli utenti delle piattaforme del fisco il passaggio definitivo allo Spid potrebbe comportare delle criticità. Il Sistema pubblico di identità digitale negli ultimi mesi ha visto crescere esponenzialmente il numero di utenti registrati. A gennaio le identità digitali erogate erano 16 milioni, prima della pandemia superavano di poco quota 5 milioni.

Come ottenere lo Spid

Per entrare in possesso dello Spid basta un documento italiano in corso di validità, la tessera sanitaria, un indirizzo di posta elettronica e un numero di cellulare. Dopodiché bisogna scegliere il gestore di identità digitale cui affidarsi e farsi riconoscere: di persona, via webcam, con Cie e Carta nazionale dei servizi, o sfruttando la nuova modalità audio-video che consente di fare a meno di un operatore esterno. Esiste un servizio gratuito delle Poste Italiane, che prevede il riconoscimento di persona presso gli uffici postali. Per utilizzarlo serve scaricare l'app Poste ID e prenotare un appuntamento sul sito o sull'app Ufficio Postale. Altrimenti ci sono i servizi a pagamento, con meno passaggi di: Aruba, Tim, SpidItalia, Sielte, Lepida, Namirial, Intesa e InfoCert.

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Come richiedere la Carta d'identità elettronica

La Carta di identità elettronica può essere richiesta presso il proprio Comune di residenza o presso il Comune di dimora per i cittadini residenti in Italia e presso il Consolato di riferimento per i cittadini residenti all’Estero. Per questi ultimi le modalità di rilascio sono indicate sul sito del Ministero degli Esteri

La durata del documento varia secondo le fasce d’età di appartenenza. Nel dettaglio: 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni; 5 anni per i minori di età compresa tra i 3  e i 18 anni; 10 anni per i maggiorenni. Il cittadino dovrà recarsi in Comune munito di fototessera, in formato cartaceo o elettronico, su un supporto usb.

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La fototessera dovrà essere dello stesso tipo di quelle utilizzate per il passaporto. Le indicazioni su come effettuare correttamente la foto sono disponibili nella sezione “Modalità di acquisizione foto”. È consigliabile, all’atto della richiesta, munirsi di codice fiscale o tessera sanitaria al fine di velocizzare le attività di registrazione (non è necessario presentare altri documenti). Prima di avviare la pratica di rilascio della Carta di identità elettronica bisognerà versare, presso le casse del Comune, la somma di € 16,79 oltre i diritti fissi e di segreteria, ove previsti, quale corrispettivo per il rilascio della Cie. Bisognerà inoltre conservare il numero della ricevuta di pagamento.

Come avere la Carta nazionale dei servizi Ts-Cns

La Tessera Sanitaria - Carta Nazionale dei Servizi (Ts-Cns) viene emessa dall’Agenzia delle Entrate, che si occupa di produrre e distribuire la tessera su tutto il territorio nazionale. Ai nuovi nati viene spedita in automatico, senza bisogno di inviare alcuna richiesta, dopo che è stato attribuito il Codice fiscale da parte dei Comuni o di un ufficio dell’Agenzia delle Entrate. Per poterla utilizzare come Carta nazionale dei servizi (Cns) è necessario recarsi presso un ufficio della Regione nella quale si risiede, dove verrà rilasciata una busta con il pin per il suo utilizzo come Cns. È importante sapere che il titolare della Ts, per ottenere il rilascio del pin, può delegare un parente. Per l'utilizzo della Cns come sistema di autenticazione è necessario infine dotarsi di un lettore di smart card. Non è necessario avere uno smartphone per utilizzare la Cns.

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Più nel dettaglio, quindi, per utilizzare la Cns come strumento di autenticazione per accedere ai servizi on line della pubblica amministrazione è necessario: essere in possesso dei codici pin/puk da richiedere presso uno degli sportelli abilitati presenti nella Regione di appartenenza, portando con sé la tessera sanitaria e un documento di identità valido; installare sul proprio computer un lettore di smart card (e relativi driver) conforme allo standard internazionale Pc/sc, alla norma ISO 7816-3 e alle specifiche Ccid. Per scaricare i driver del lettore di smartcard, fare riferimento al sito del produttore; installare il "driver" del tipo di carta in possesso sulla propria postazione di lavoro, compatibile con il sistema operativo. I driver per l'utilizzo delle carte attualmente in circolazione sul territorio nazionale sono disponibili al link: Elenco driver. In alternativa si può procedere all'installazione dei driver sulla propria postazione di lavoro utilizzando l'applicazione Download driver (consultare la Guida Operativa Download Driver). Eseguire, al primo accesso, la "registrazione" della tessera al Sistema Ts.

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