Russia e sanzioni, le 6 mosse dell'Ue: stop import di carbone, banche e navi. Cosa si delinea per l'Italia

Russia e sanzioni, le 6 mosse dell'Ue: stop import di carbone, banche e navi. Cosa si delinea per l'Italia
Russia e sanzioni, le 6 mosse dell'Ue: stop import di carbone, banche e navi. Cosa si delinea per l'Italia
di Giusy Franzese
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Martedì 5 Aprile 2022, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 22:00

Le raccapricianti immagini sul massacro dei civili di Bucha da parte dei russi, non potevano lasciare inerme il resto del mondo. E meno che mai l’Europa, di cui geograficamente fa parte l’Ucraina. Da Bruxelles la risposta è arrivata ferma e forte con il varo del quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia.

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Russia e nuove sanzioni, le 6 mosse dell'Ue

Nuove restrizioni che hanno lo scopo di fiaccare sempre di più il sistema economico russo, già messo a dura prova dalle precedenti misure, così da costringere Putin al cessate il fuoco e alla pace. Nonostante le difficoltà che questo comporterà anche per i Paesi europei, nel pacchetto di sanzioni appena varato si va ad incidere anche sull’export di energia russo. Non il gas, che metterebbe in ginocchio paesi come l’Italia e la Germania fortemente dipendenti dal gas russo, e per adesso nemmeno il petrolio. Anche se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha precisato che già si lavora su nuove misure. E non ha escluso che possa arrivare lo stop all’import di petrolio. «Con il quinto pacchetto non abbiamo finito. Stiamo lavorando a sanzioni aggiuntive che includano il petrolio» ha detto. Per ora comunque c’è il carbone.

 

Stop al carbone

Tra le ipotesi sul tavolo del 27 c’era la scelta se applicare dei dazi all’import russo di carbone nell’Ue o, in modo più netto, decidere direttamente lo stop.

Si è scelta questa ultima strada. Lo ha annunciatao la presidente della Commissione : l‘Ue imporrà «un bando alle importazioni di carbone» da Mosca, «del valore di 4 miliardi di euro l‘anno». Questa misurerà - ha spiegato - «taglierà un‘altra importante fonte di ricavi per la Russia».

Nel 2021 l’Ue ha importato dalla Russia carbone per 5,4 miliardi di euro. Lo stop quindi andrà a colpire circa il 74% in valore del carbone russo importato. Non è stata una decisione facile, dato che il carbone russo finora ha rappresentato il 45% dell’import Ue. Per l’Italia il sacrificio sarà ancora più rilevante, basti pensare che nel 2021 la Russia ha fornito il 53% dell’intero import di carbone.

Le altre sanzioni

Nel quinto pacchetto di sanzioni faranno parte anche sanzioni bancarie più aspre rivolte a 4 delle 7 banche già escluse da Swift, il divieto di 10 miliardi di euro di esportazioni verso la Russia di apparecchiature e componenti industriali cruciali, come i semiconduttori avanzati e computer quantistici, mezzi di trasporto. «È importante mantenere la massima pressione su Putin e sul governo russo in questo momento critico» ha spiegato von der Leyen. «I quattro pacchetti di sanzioni hanno colpito duramente e limitato le opzioni politiche ed economiche del Cremlino. Stiamo vedendo risultati tangibili. Ma chiaramente, alla luce degli eventi, dobbiamo aumentare ulteriormente la nostra pressione. Oggi proponiamo di fare un ulteriore passo avanti con le nostre sanzioni. Li renderemo più ampi e più nitidi, in modo che incidano ancora più in profondità nell‘economia russa» ha continuato la presidente della Commissione Ue.

Sei pilastri

Il primo, come detto, è il divieto all‘importazione di carbone dalla Russia.

Il secondo pilastro è il divieto totale di transazione su quattro banche russe chiave, tra cui VTB, la seconda banca russa più grande. Queste quattro banche, che ora sono completamente tagliate  fuori dai mercati, rappresentano il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo. «Ciò indebolirà ulteriormente il sistema finanziario russo» dice  von der Leyen.

Il terzo pilastro riguarda trasporti e logistica: si prevede il divieto alle navi russe e alle navi operate dalla Russia di accedere ai porti Ue. Inoltre, Bruxelles propone agli Stati di decidere un divieto per gli operatori di trasporto su strada russi e bielorussi allo scopo di limitare drasticamente le opzioni per l‘industria russa di ottenere beni chiave. In entrambi i casi sono previste deroghe per «elementi essenziali», come i prodotti agricoli e alimentari, gli aiuti umanitari e l‘energia. 

Quarto pilastro: ulteriori divieti all‘esportazione mirati, per un valore di 10 miliardi di euro, nelle aree in cui la Russia è vulnerabile:  computer quantistici e semiconduttori avanzati, macchinari sensibili e attrezzature di trasporto. Obiettivo, degradare ancora di più la base tecnologica e la capacità industriale della Russia.

Quinto pilastro: nuovi divieti specifici all‘importazione, del valore di 5,5 miliardi di euro, per tagliare il flusso di denaro della Russia e dei suoi oligarchi, sui prodotti dal legno al cemento, dai frutti di mare ai liquori.

Sesto pilastro: una serie di misure molto mirate, come un divieto generale Ue alla partecipazione delle società russe agli appalti pubblici negli Stati membri o l‘esclusione di qualsiasi sostegno finanziario, europeo o nazionale, agli enti pubblici russi. Infine è prevista l'estensione dell‘elenco di persone sanzionate.

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