Salario minimo, si tratta sulle voci: oltre 400 euro la distanza. Bonomi: «Costi alti»

Si discute sul parametro del trattamento complessivo. Gli industriali: costa troppo

Salario minimo, si tratta sulle voci: oltre 400 euro la distanza. Bonomi: «Costi alti»
Salario minimo, si tratta sulle voci: oltre 400 euro la distanza. Bonomi: «Costi alti»
di Andrea Bassi
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Giovedì 14 Luglio 2022, 08:33 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 19:21

Un vertice di un'ora. Un faccia a faccia tra Mario Draghi e il presidente degli industriali Carlo Bonomi, dopo la riapertura del tavolo con i sindacati in vista di un fine estate e di un autunno che si preannunciano roventi su molti fronti. Un incontro definito per il momento dalle parti «interlocutorio». Il leader degli industriali non ha nascosto le sue preoccupazioni. A cominciare dalla situazione energetica del Paese. Sul gas Confindustria si è detta «pessimista». Il timore espresso è che non si riescano a riempire in tempo gli stoccaggi. Draghi ha provato a rassicurare, spiegando che il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha tutto sotto controllo. Non ci sarebbero insomma, criticità. Ma il piatto forte dell'incontro sono stati i programmi del governo sul decreto di luglio e sulla prossima manovra di Bilancio, in vista della quale Palazzo Chigi è pronto a trattare su due temi considerati delicati dagli industriali: il taglio del cuneo e il salario minimo.

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Sul primo, Bonomi ha ribadito la proposta già predisposta da Confindustria: un taglio shock da 16 miliardi, un terzo alle imprese e due terzi ai lavoratori con redditi fino a 35 mila euro.

Per adesso il governo sarebbe orientato a stanziare tra i 5 e i 6 miliardi, anche perché una parte delle risorse saranno ipotecate dalle altre misure anti-inflazione, come l'azzeramento dell'Iva sui beni di prima necessità per le famiglie con i redditi più bassi. Misura alla quale stanno lavorando il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta e il ministero dell'Economia. L'altro dossier delicato per Confindustria è quello del salario minimo. Il ministro del lavoro Andrea Orlando ha presentato una proposta per utilizzare in ogni comparto il contratto più rappresentativo, prendendo come parametro il Tec, il trattamento economico complessivo. Confindustria invece, vorrebbe che fosse usato il Tem, il trattamento economico minimo dei contratti. Il primo tiene conto anche di altre voci, come la tredicesima, la quattordicesima, il Tfr o il welfare aziendale.

 

La differenza insomma non è da poco. Secondo uno studio condotto dal Centro Lavoro&Welfare dell'ex ministro Cesare Damiano, la distanza tra i due parametri vale fino a 400 euro mensili. Nel settore alimentare il Tem vale 1.587 euro mensili, il Tec 1.997 euro. Nei trasporti il trattamento minimo è di 1.476 euro, il trattamento complessivo è di 1.874 euro. Nel Turismo si va dai 1.297 euro del Tem ai 1.628 euro del Tec. Nel terziario, il contratto di Confcommercio prevede un trattamento minimo di 1.283 euro contro un trattamento complessivo di 1.600 euro.

Insomma, è evidente che la scelta di uno o dell'altro parametro non è soltanto una questione tecnica. A seconda della strada che si deciderà di percorrere ci sarà un costo più alto o più basso per il mondo delle imprese e salari più alti o più bassi per i lavoratori coinvolti.«Noi», spiega Damiano, «parliamo di salario minimo intendendo con questo il salario più basso di ciascun settore. Si tratta del salario base e della contingenza. Sappiamo», aggiunge ancora l'ex ministro, «che questo corrisponde al Tem, il trattamento economico minimo indicato nel Patto della Fabbrica. Vale la pena considerare altre voci? Sì, ma solo quelle indiscutibilmente comuni a tutti i contratti, come la tredicesima e il Tfr per avere un criterio omogeneo», conclude Damiano.

I TAVOLI

Draghi ha fatto sapere che nei prossimi giorni rivedrà gli industriali. Anche se Matteo Salvini ha definito «un grave errore che a nome dell'industria italiana ci sia solo un soggetto che parla a Palazzo Chigi». Comunque sia nel comunicato finale dopo l'incontro con Bonomi, sono stati indicati anche quali saranno i temi specifici che saranno affrontati nei prossimi appuntamenti: le politiche industriali, con riferimento ad alcuni settori chiave dell'economia italiana quali l'automotive e il siderurgico; il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza; l'energia e la legge di Bilancio. Incontri che saranno convocati a stretto giro. Prima che il governo approvi a fine mese il nuovo decreto aiuti che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli ha già definito «molto corposo».

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