Russia-Ucraina, si apre spiraglio: oggi i negoziati. Svolta Ue su aiuti militari

Russia-Ucraina, si apre spiraglio: oggi i negoziati. Svolta Ue su aiuti militari
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 08:00
(Teleborsa) - Sulla guerra in Ucraina che infuria si affaccia lo spiraglio della diplomazia: oggi, primo tentativo di dialogo dall'inizio della guerra innescata dall'invasione ordinata dal presidente russo Vladimir Putin. Le due delegazioni dovrebbero incontrarsi al confine tra Ucraina e Bielorussia, vicino al fiume Pripyat. Segnali contrastanti visto che sempre ieri Putin ha agitato lo spettro nucleare: "Ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere in allerta speciale le forze di deterrenza dell'esercito russo, in risposta alle dichiarazioni aggressive dell'Occidente", ha disposto. Parole che esasperano la dimensione della crisi. Per il Pentagono, si tratta di "un'escalation" che rischia di sfociare in un errore di calcolo e può rendere "le cose molto più pericolose". Ma gli Stati Uniti hanno "fiducia nel fatto che possono difendersi e difendere gli alleati".



Intanto, nuova raffica di sanzioni ma, soprattutto, la chiusura dei cieli alla Russia e 500 milioni di euro per il finanziamento della consegna di armi agli ucraini. E' stata una domenica di sole, a Bruxelles, ma l'aria che si respira è pre-bellica.

L'Ue ha accelerato e rafforzato la sua offensiva contro la Russia, compattandosi al fianco di Kiev e allargando il raggio delle sue sanzioni. Misure innanzitutto economiche che a Mosca e ai suoi oligarchi sono destinate a far male. Ma all'Europa non basta. "Per la prima volta finanzieremo l'acquisto e la consegna di armi ed equipaggi per un Paese sotto attacco", ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen delineando, di fatto, un ruolo inedito per l'Unione: quello di soggetto attivo in un conflitto.

L'Alto Rappresentante della Politica Estera Josep Borrell ha chiesto e ottenuto l'attivazione di due tipi di assistenza militare: quella per le armi non letali e quella per il materiale letale, per il quale saranno messi in campo 450 milioni. Non solo elmetti e divise quindi ma anche munizioni, fucili, missili. Bruxelles rimborserà, anche retroattivamente, tutti quegli Stati che invieranno armi all'Ucraina. Ma provvederà anche ad incentivare, con un sostegno finanziario, il maggior numero di capitali a farlo.


Del resto, che Bruxelles voglia fare sul serio si capisce anche da un'altra mossa, anche questa inedita: la messa al bando dei media governativi russi RT e Sputnik e delle testate accessorie. "La macchina mediatica del Cremlino non potrà più diffondere le sue bugie per giustificare la guerra di Putin", spiega la numero uno dell'esecutivo europeo che, nella serata di ieri, ha anche sottolineato di "volere Kiev nell'UE".
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