Riscatto laurea, sconto anche agli over 45: ecco i requisiti

Sul riscatto della laurea sconto anche agli over 45: ecco i requisiti
Sul riscatto della laurea sconto anche agli over 45: ecco i requisiti
di Jacopo Orsini
6 Minuti di Lettura
Domenica 17 Marzo 2019, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 14:39

Riscatto della laurea con lo sconto anche per chi ha più di 45 anni. Resta però l'obbligo di non aver versato contributi prima del 1996. La novità, contenuta nel cosiddetto decretone con le norme su reddito di cittadinanza e quota 100, sono state approvate nella notte fra venerdì e sabato dalle commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera. Potranno quindi sfruttare le agevolazioni anche gli over 45, ma solo se «privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995».

Nei giorni scorsi l'Inps aveva già pubblicato la circolare che di fatto dava il via alle domande per il riscatto a costo ridotto del titolo di studio e di altri periodi (fino a cinque anni) non soggetti a obbligo contributivo, come ad esempio l'aspettativa non retribuita. Gli anni da recuperare per la pensione dovranno comunque essere precedenti al 29 gennaio 2019, data di entrata in vigore del decreto. L'anzianità contributiva acquisita con le nuove regole sarà utile ai fini del conseguimento del diritto alla pensione ma anche per la determinazione dell'assegno. La quota agevolata da pagare per il riscatto (poco più di 5.200 euro per ogni anno, secondo i calcoli dei consulenti del lavoro, cifra che si riduce poi ulteriormente per effetto delle detrazioni) può essere versata in unica soluzione o in un massimo di 60 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30 euro, senza interessi per la rateizzazione.

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MANDATO AL RELATORE
Intanto la scorsa notte in commissione è stato chiuso l'esame degli emendamenti al decretone, che domani mattina arriva in aula per il via libera. Il provvedimento dovrà poi tornare al Senato per la seconda lettura e l'ok definitivo entro il 29 marzo. La maggior parte delle modifiche ha riguardato il reddito e le pensioni di cittadinanza. Si va dal potenziamento dei controlli anti-furbetti con nuove assunzioni di 100 carabinieri e 65 finanzieri. Fra le ultime novità approvate ci sono anche la possibilità di ritirare la pensione di cittadinanza in contanti alle Poste o in banca. Non sarà insomma obbligatoriamente caricata sulla card del reddito.

C'è poi un mini aiuto alle famiglie con disabili. Le soglie dei requisiti patrimoniali per accedere al sussidio sono state infatti ritoccate al rialzo, consentendo ai nuclei numerosi di ricevere 50 euro in più al mese (con il contributo che passa da un massimo di 1.330 a 1.380 euro). Fra le altre modifiche è previsto che per l'accesso all'anticipo pensionistico (ape social) e per l'uscita con quota 41 per chi esercita professioni gravose non servirà più aspettare la finestra di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti. Inoltre un campione di famiglie sarà sottoposto a test per verificare come funziona la misura varata dal governo gialloverde, ottenendo in cambio l'esenzione da alcuni obblighi ma non quello di dare disponibilità al lavoro e accettare offerte congrue.

Arriva anche nuova stretta sugli stranieri: non si potranno richiedere reddito e pensione di cittadinanza se si posseggono immobili del valore superiore a 30.000 euro non solo in Italia ma anche all'estero. Una norma che rischia di rendere molto difficile, se non impossibile per molti, dimostrare di essere in regole con i requisiti e quindi poter avere il sussidio.

«Siamo riusciti ad apportare al decretone diversi e importanti miglioramenti, che serviranno a rafforzare una misura che già rappresenta un grande aiuto per milioni di persone in difficoltà», esulta il Movimento 5 Stelle.
Protesta invece il Pd. Verso le 5 del mattino, quando i lavori delle Commissioni sembravano ormai vicini alla conclusione, i deputati dem hanno lasciato tra le proteste i lavori e non hanno votato il mandato al relatore. L'oggetto del contendere, ha spiegato Debora Serracchiani, è stata una proposta a favore dei lavoratori edili, caldeggiata anche dai costruttori dell'Ance e dai sindacati, che sembrava aver ottenuto il benestare del governo ma che è stata poi bocciata. C'è stato quindi un po' di parapiglia e alla fine il Pd ha decisiso di abbandonare le commissioni.

TUTTE LE NOVITA' DEL DECRETONE
Pensione di cittadinanza in contanti 
La pensione di cittadinanza potrà essere ritirata alle Poste o in banca anche in contanti e non sarà obbligatoriamente caricata sulla card del reddito. Le Commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera hanno dato il via libera a una riformulazione dell’emendamento delle relatrici (Elena Murelli della Lega e Dalila Nesci del M5S) che permette l’erogazione del beneficio pensionistico previsto dal decretone «mediante strumenti ordinariamente in uso per il pagamento delle pensioni». È questa una delle novità dell’ultima ora del provvedimento che contiene le norme su reddito di cittadinanza e quota 100.

Cancellati gli sconti per l’acqua
Niente da fare per l’estensione anche alle bollette dell’acqua delle agevolazioni destinate ai beneficiari del reddito, già previste per luce e gas. Dall’emendamento delle relatrici al decretone approvato nella notte fra venerdì e sabato, è stato infatti espunto, spiega Elena Murelli (Lega), proprio il comma che prevedeva i nuovi sconti tariffari. Per i beneficiari del sussidio restano invece le agevolazioni tariffarie sulle bollette di luce e gas già riservate alle famiglie economicamente svantaggiate. Gli sconti «non sono a carico della finanza pubblica» e non comportano di conseguenzamaggiori oneri per lo Stato. 

Lavoratori gravosi, via le finestre
Addio alle finestre di 3 mesi per la decorrenza della pensione per i lavoratori che svolgono attività gravose (dagli addetti alle pulizie ai facchini, dai camionisti agli infermieri, fino alle maestre d’asilo). I lavoratori che svolgonomansioni gravose possono accedere sia all’anticipo pensionistico (ape social) rinnovata dal 2019, con 63 anni compiuti e 36 anni di contributi versati, sia con la pensione quota 41 per i precoci. In questo caso il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico scatta però decorsi tre mesi dalla maturazione del requisito. Il decretone elimina ora questa finestra di attesa. 

Stop al sussidio se si hanno guai con la giustizia
La sospensione del beneficio arriva non solo per condanne definitive, ma anche in caso si sia indagati o imputati. I carcerati dunque non avranno diritto al reddito di cittadinanza e nemmeno i latitanti. Lo prevede la versione del decretone uscita dall’esame delle commissioni Affari sociali e Lavoro della Camera. Lo stop si applica nei confronti «del richiedente cui è applicata unamisura cautelare personale, anche adottata all’esito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché del condannato con sentenza non definitiva». In questo caso l’erogazione del reddito di cittadinanza «è sospesa. La medesima sospensione si applica anche nei confronti del richiedente dichiarato latitante».


Per i genitori single arriva la stretta
Stretta per evitare l’accesso al reddito di cittadinanza di “finti” genitori single. La mamma o il papà di figli minori che chiederà il reddito di cittadinanza dovrà presentare un Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) che tenga conto della situazione patrimoniale e reddituale anche dell’altro genitore, anche nel caso in cui madre e padre non siano né sposati né conviventi. L’obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri partner o se c’è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice. È quanto previsto dall’ultima versione del decretone che contiene le norme con i requisiti per avere il sussidio. 

Più agenti per scovare i furbetti
Per scovare i furbetti del reddito di cittadinanza e cercare di impedire truffe verranno assunti 100 finanzieri e 65 carabinieri aggiuntivi. Lo prevede l’ultima versione del cosiddetto decretone approvata nella notte fra venerdì e sabato dalle commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera. «Allo scopo di potenziare le attività di controllo e di monitoraggio» affidate alla Guardia di finanza, sul reddito di cittadinanza, si legge nella nuova versione del provvedimento che ora deve tornare al Senato per il via libera definitivo, «la relativa dotazione organica del ruolo ispettori è incrementata di 100 unità».




 

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