Precari, Pmi e autonomi: ecco la riforma dei sussidi

Precari, Pmi e autonomi: ecco la riforma dei sussidi
Precari, Pmi e autonomi: ecco la riforma dei sussidi
di Francesco Bisozzi e Umberto Mancini
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Luglio 2021, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 10:48

Pronto al varo il piano per la riforma degli ammortizzatori sociali messo a punto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. Nell’ultimo documento di 22 pagine con slides e tabelle - che il Messaggero ha visionato - emergono una serie di novità sui sussidi che sostituiranno gli interventi emergenziali e il sistema esistente, ampliando a Pmi, precari e autonomi tutta una serie di tutele. Tra le tante spicca l’aumento del massimale dei trattamenti di integrazione salariale, che passerebbe per tutti a quasi 1.200 euro. 

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Le tappe

Nel menù figurano anche l’ampliamento delle causali per la Cigs, l’estensione del contratto di espansione, le nuove garanzie per i precari e paletti meno stringenti per la Naspi.

Qualcosa potrebbe ancora cambiare prima che la proposta venga presentata ufficialmente in Cdm, ma a quanto si apprende da fonti ministeriali l’impianto non dovrebbe subire particolari modifiche. Il ministro Orlando punta a chiudere entro la fine del mese per dotare il Paese di un sistema più equo, capace di reggere l’onda d’urto delle crisi, caratterizzato da tutele universali e trattamenti di integrazione salariale differenziati per settore, filiera e a seconda delle dimensioni aziendali.

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L’ambizione

L’ambizione è di rendere accessibili gli ammortizzatori da parte di tutti i lavoratori, a prescindere dalle dimensioni dell’impresa nella quale lavorano e dal loro inquadramento contrattuale, quindi anche per precari, discontinui, stagionali. Più nel dettaglio, il massimale dei trattamenti di integrazione salariale passerebbe per tutti a 1199,72 euro. Al momento invece i massimali sono di circa 971 euro per chi guadagna fino a 2.159 euro e di 1.167 euro per gli altri. Per quanto riguarda la Cigs verranno ampliate le causali: dovrebbe rientrare tra le causali ammesse anche la cessazione di attività. Per incentivare l’utilizzo dei contratti di solidarietà si ragiona anche su un aumento della riduzione media oraria che passerebbe dal 60 all’80 per cento dell’orario giornaliero, settimanale o mensile. Verranno definite invece tramite decreto interministeriale le causali per accedere alla cassa integrazione per le piccole e medie imprese con al massimo 15 dipendenti: quest’ultima dovrebbe avere una durata di 26 settimane per le aziende tra 6 e 15 dipendenti e di 13 settimane per le altre. Si va poi verso un allargamento dell’assegno ordinario che in futuro dovrebbe raggiungere tutti i datori di lavoro che occupano fino a 50 dipendenti, appartenenti a settori e tipologie che non rientrano nell’ambito del Titolo I e che non aderiscono a un fondo di solidarietà bilaterale. Il contratto di espansione, oltre che essere esteso a tutte le imprese che impiegano più di 50 lavoratori, dovrebbe essere prorogato fino al 2026. Verrà istituito il Fondo emergenziale intersettoriale per ridurre in maniera significativa il ricorso alla cassa in deroga in presenza di eventi di particolare gravità. 

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Sostegni

Diverse le misure per rafforzare il sostegno al reddito dei precari oggetto del confronto in corso sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Capitolo Naspi: l’eliminazione del requisito delle 30 giornate effettive di lavoro negli ultimi 12 mesi appare a questo punto scontata, mentre dovrebbe rimanere intatto quello delle 13 settimane di lavoro negli ultimi quattro anni. Inoltre la decorrenza del décalage scatterà dal sesto mese e non più dal quarto (prevista anche l’eliminazione del décalage per gli over 50). La Naspi dovrebbe essere estesa poi agli operai agricoli di consorzi e cooperative attualmente esclusi dall’indennità. L’indennità di disoccupazione mensile Dis-Coll per i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, assegnisti di ricerca e dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso involontariamente la propria occupazione, durerà un anno anziché 6 mesi, con la garanzia di un numero di mesi di beneficio pari ai mesi di contribuzione versata e il riconoscimento del versamento contributivo a fini pensionistici. Infine è previsto un aiuto ai lavoratori che in caso di crisi costituiscono una cooperativa per rilevare l’azienda, con un’operazione di workers buyout: potranno avere l’esonero contributivo totale fino a 24 mesi e un contributo monetario se si trovano in Cigs. Aiuti anche per il settore della pesca finora escluso.
 

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