Reddito di cittadinanza, con l'emergenza coronavirus aumenti in arrivo per oltre 300 mila famiglie

Reddito di cittadinanza, con l'emergenza coronavirus aumenti in arrivo per oltre 300 mila famiglie
di Francesco Bisozzi
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Domenica 10 Maggio 2020, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 10:20

Coronavirus, maxi aumenti in arrivo per i beneficiari del reddito di cittadinanza. Chi percepisce il sussidio potrà incassare anche il reddito di emergenza: chi riceve duecento euro al mese sulla card del reddito di cittadinanza in questo modo otterrà a maggio almeno 400 euro, ovvero la cifra minima prevista per i futuri beneficiari del Rem. Il cumulo dei due benefici dovrà essere pari infatti alla somma a cui si avrà diritto accedendo al reddito di emergenza, il cui importo potrà raggiungere quota 800 euro nel caso dei nuclei più numerosi. Ma i beneficiari del reddito di cittadinanza potranno fare domanda anche per il bonus autonomi, a patto ovviamente di possedere i requisiti richiesti e di rispettare il limite al cumulo dei benefici: la somma dei bonus non deve superare in questo caso il tetto dei 600 euro, ossia la cifra che verrà erogata agli autonomi a maggio.

Sono 187 mila le famiglie raggiunte attualmente dal reddito di cittadinanza che prendono duecento euro al mese o meno. Integrando il reddito di emergenza potranno ricevere fino a 800 euro mensili di bonus. Considerato che il Rem darà diritto ad almeno 400 euro, l'ex decreto di aprile concederà un aumento a circa 300 mila famiglie: secondo gli ultimi dati forniti dall'Inps i nuclei che beneficiano del reddito di cittadinanza o della pensione di cittadinanza ai quali viene erogato un importo pari o inferiore a 400 euro sono in tutto 370.518. Altre 332 mila famiglie percepiscono tra 400 e 600 euro e dunque rientrano tra quelle che possono aspirare a ottenere un aumento a partire da questo mese grazie alla messa in pista del reddito di emergenza e del bonus autonomi.

Mediamente vengono erogati 552 euro per il reddito di cittadinanza: il 66 per cento dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro, ricorda l'Inps, e solo l'un per cento supera i 1.200 euro di assegno. I bassi importi sono stati fin da subito uno dei talloni di Achille del sussidio dei penstastellati. I famosi 780 euro promessi dai Cinquestelle sono rimasti un miraggio per molti. E il malcontento dei dimenticati si è tradotto strada facendo in alcune migliaia di rinunce volontarie al beneficio.

 



L'altro grave punto debole della misura risiede nella mancanza di un ponte efficace che traghetti i beneficiari del reddito di cittadinanza ritenuti occupabili (sono circa un milione) verso il mondo del lavoro: al primo marzo quelli che avevano trovato un impiego erano 65 mila, meno di uno su dieci. Per mobilitare quest'esercito di inoccupati si punta sul settore agricolo: i beneficiari del reddito di cittadinanza potranno lavorare nei campi con contratti a termine non superiori a 30 giorni, rinnovabili per altri 30, senza subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, purché il compenso complessivo non superi nel 2020 il limite dei duemila euro.

Anche la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza, popolata oggi da 947 mila famiglie, è destinata a ingrandirsi nei prossimi mesi per effetto delle modifiche al valore Isee (salirà a 10 mila euro) di cui bisogna essere in possesso per ottenere il sussidio.

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