Reddito di emergenza, la ministra Catalfo: «Andrà a 3 milioni di persone, ecco chi ne avrà diritto»

Reddito di emergenza, la ministra Catalfo: «Andrà a 3 milioni di persone, ecco chi ne avrà diritto»
Reddito di emergenza, la ministra Catalfo: «Andrà a 3 milioni di persone, ecco chi ne avrà diritto»
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Venerdì 3 Aprile 2020, 13:50
La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo, è stata intervistata oggi da Class Cnbc e ha parlato delle prossime misure economiche che verranno messe in piedi dal Governo per l'emergenza coronavirus. In particolare del reddito di emergenza, che dovrebbe rientrare nel prossimo decreto di aprile e il cui costo dovrebbe aggirarsi «intorno ai 3 miliardi di euro». «C'è una parte di cittadini che in questo momento non ha alcun sostegno, dovrebbero essere circa 3 milioni. Stiamo valutando la platea e l'impatto».

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«Per tutte queste persone che non hanno altri sostegni al reddito sarà previsto il reddito di emergenza, che le aiuterà in questo periodo anche di crisi economica», ha detto la Catalfo. Per quanto riguarda le domande per le misure già adottate, sono quasi 2,1 milioni quelle per l'indennità di 600 euro e circa 323 mila quelle per il bonus ai lavoratori autonomi e professionisti delle casse private presentate all'Inps fino a questa mattina, per un totale quindi di oltre 2,4 milioni di richieste, ha rivelato la Catalfo parlando di «un numero importante. In due giorni stiamo procedendo abbastanza velocemente e arrivando a quasi metà della platea».



Nel decreto di aprile il pacchetto per gli ammortizzatori sociali sarà «intorno ai 15 miliardi», ha aggiunto. «Il pacchetto di misure per il lavoro peserà svariati miliardi. La cifra, rispetto al decreto precedente, potrebbe essere raddoppiata, se non anche di più, perché si è ampliata la chiusura delle attività. Per cui è chiaro che per tutelare tutti i lavoratori e tutte le imprese stiamo facendo questa previsione di ampliamento e rafforzamento importante degli ammortizzatori sociali».

«Verranno tutelati anche i lavoratori assunti dopo il 23 febbraio, anche con un giorno di anzianità. Lo stiamo inserendo in un emendamento governativo» al decreto «Cura Italia», ha aggiunto nella sua intervista a Class Cnbc, rimarcando che «l'idea del governo è tutelare tutti, tutti i lavoratori e tutte le imprese. Mi sento ancora di dire che nessuno perderà il lavoro per il coronavirus - ha ribadito -. Confermeremo, amplieremo e rafforzeremo le misure nel decreto di aprile, anche con importanti investimenti per dare liquidità alle imprese».
«Il piano Sure sicuramente è un aiuto, un primo passo che l'Europa sta mettendo in campo per il sostegno al reddito dei lavoratori. Sicuramente è una misura necessaria e importante». «Visto che ci troviamo in una situazione di emergenza straordinaria quasi fossimo nel dopoguerra, quello che bisogna fare è mettere insieme un pacchetto di strumenti che aiutino tutti i Paesi europei ad affrontare questa emergenza che non solo è sanitaria ma che ha anche un forte impatto sull'economia e sul mercato del lavoro», ha detto. Questo aiuto, ha rimarcato la ministra, «si potrebbe usare anche per integrare il sostegno che noi già abbiamo previsto nel decreto Cura Italia e che rafforzeremo nel prossimo decreto di aprile, anche per favorire l'occupazione». 
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