Recovery Fund, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe: «Basta con gli ultrà ambientalisti, al Sud Alta Velocità e Ponte sullo Stretto»

vincenzo pepe_FareAmbiente
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di Mario Fabbroni
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 08:32

Professor Vincenzo Pepe, presidente di FareAmbiente: lei è un mostro? 
«Ma cosa dice?».


Beh, secondo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, i soldi del Recovery Fund in arrivo possono generare mostri...
«Ah, certo. Si riferisce al fatto che l’ecologismo integralista italiano vorrebbe vedere un Sud sempre arretrato: niente infrastrutture, meglio la decrescita». 


Lei come ribatte?
«Che voglio l’Alta Velocità e pure il Ponte sullo Stretto. Il Recovery Fund, per il Sud, è un’occasione unica di sviluppo».


Zanchini invece ritiene penosa la ripresa del “dibattito sul Ponte sullo stretto di Messina, ma anche il progetto di nuova linea ad alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria presentato da Rfi”. Come la mettiamo? 
«Che è ora di finirla, vero: però con la finta salvaguardia dell’ambiente. La biodiversità, anche culturale, va senz’altro tutelata. Ma basta con la desertificazione al Sud». 


Cosa intende?
«Che i ragazzi studiano ma poi vanno via dal Sud perché nessuno offre loro un progetto di vita serio e sostenibile. Anche i miei figli non torneranno». 


L’Alta Velocità fino a Reggio Calabria può rappresentare un’inversione di rotta?
«Sicuro. Per portare turismo e produttività non è più possibile viaggiare in treni privi di comfort e su tratte dove si impiegano ore e ore per giungere a destinazione. Bisogna accorciare le distanze.

Vuole un esempio?».


Prego. 
«I Bronzi di Riace. Sono bellissimi, altrove avrebbero la fila di visitatori. Invece li ammirano pochissime migliaia di persone ogni anno. Reggio Calabria è molto scomoda da raggiungere. Questi sono i gap da colmare, questo è sviluppo sostenibile». 


Non capita solo a Reggio Calabria, però...
«Prendiamo il Cilento. Posti incantevoli, cucina buonissima e con prodotti a chilometro zero. Ma per visitare questi luoghi servono viaggi complessi, difficili. Le auto non inquinano più del treno?». 


Serve anche il Ponte sullo Stretto di Messina?
«Per fare il salto di qualità, al Sud serve tutto quello che avvicina persone e cose nel segno della sostenibilità». 


FareAmbiente quindi invoca il premier Draghi per imprimere una svolta e completare opere e progetti sospesi? 
«Sì. I soldi vanno spesi bene, tutti e con un progetto che abbia una visione del futuro. La scienza dirà quali materiali usare, quali soluzioni sono più eco-sostenibili». 


È vero che l’accusano di essere eretico? 
«Il 17 febbraio, insieme ad altri, ho portato una corona di fiori a Giordano Bruno a Campo de’ Fiori. L’ho fatto per omaggiare il “non politicamente corretto”». L’ambiente è il mio habitat. Sono per un ambientalismo da fare ma attraverso le cosiddette “3 R”: realismo, responsabilità, ragionevolezza».

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