"Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un'ora dalla quinta votazione, un grave errore - così Pd, M5s e Leu al termine del vertice dei 3 leader -. Per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula "presente non votante".
Quattro (quasi cinque) fumate nere, vertici, strategie e bluff per tornare, alla fine, al giro di via? Sponsorizzata con insistenza nei mesi scorsi, la candidatura di Mario Draghi al Colle si è "stranamente" inabissata nei giorni più caldi delle votazioni, sparendo (quasi completamente) dai radar. Una strategia per arrivare a dama proprio all'ultimo giro? Secondo osservatori e analisti sembra proprio di sì.
Oppure, in una sorta di " le abbiamo tentate tutte ma non ci siamo riusciti"– potrebbe toccare proprio al Presidente in carica Mattarella salvare la faccia ai partiti, accettando - ob torto collo - quel bis che fino ad oggi ha sempre rispedito al mittente. Insomma, alla fine, potrebbe essere Mattarella il successore di se stesso.
(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)
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