Pensioni, lavoratori fragili a riposo dopo 41 anni di attività

Pensioni, lavoratori fragili a riposo dopo 41 anni di attività
Pensioni, lavoratori fragili a riposo dopo 41 anni di attività
di Giusy Franzese
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Giovedì 17 Settembre 2020, 08:47

Nel dettaglio della riforma complessiva della previdenza si entrerà nella prossima riunione già fissata per il 25 settembre. Intanto sono stati messi alcuni puntini sulle i, a cominciare dal fatto che Quota 100 fino alla scadenza naturale di fine 2021 non sarà toccata né saranno introdotte penalizzazioni. Confermate anche la proroga di Ape social con un possibile allargamento della platea ai lavoratori disoccupati non coperti dalla Naspi; e Opzione Donna. Entrambe le proroghe dovrebbero entrare nella prossima legge di Bilancio. È stata inoltre decisa limmediata costituzione delle due Commissioni, una sui lavori gravosi e l'altra sulla separazione tra assistenza e previdenza, il cui lavoro è stato bloccato dall'emergenza Covid. Al tavolo si è parlato anche di esodati e di lavoratori «fragili»: per questi ultimi, secondo quanto riferito dai sindacati, il ministro avrebbe aperto alla possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi.

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Nel ricco menu' di argomenti affrontati ieri anche la questione della rivalutazione del reddito dei pensionati, il cui assegno rischia di avere un impatto negativo dalla mancata crescita del Pil. I sindacati hanno proposto di estendere la quattordicesima ai pensionati con redditi fino 1500 euro mensili. Apertura anche sui contratti di espansione e sulla previdenza integrativa. Sempre secondo quanto riferito dai sindacati la ministra avrebbe manifestato la volontà di rafforzare gli strumenti di accompagnamento dei lavoratori delle aziende in crisi tramite la revisione dei limiti dimensionali previsti dal contratto di espansione. Si è trattato di un «inizio di confronto», un incontro «positivo, ma ancora interlocutorio perché sarà indispensabile scendere nel dettaglio delle proposte del ministro» ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, secondo il quale, ad esempio, Ape social e Opzione Donna dovrebbero diventare due misure «strutturali da subito».

Anche secondo il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli le disponibilità del governo sono «importanti» ma «ora occorre dare concretezza e avere risposte più precise». Giudizio positivo da parte del segretario confederale Uil, Domenico Proietti, che tra le altre cose, mette l'accento sull'impegno da parte del ministro «a equiparare il part-time verticale a quello orizzontale per l'accesso alla pensione. Positiva anche la proposta della staffetta generazionale e la gestione delle crisi aziendali con alcuni correttivi al contratto di espansione».

A breve partiranno quattro tavoli tecnici: il primo su Ape social, esodati e Opzione donna; il secondo sull'isopensione e i contratti di espansione; il terzo sulla previdenza complementare; il quarto sulle pensioni in essere.
 

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