Pensioni, l’obiettivo è superare Quota 100: Orlando convoca i sindacati. Elsa Fornero torna come consulente a Palazzo Chigi

Pensioni, l obiettivo è superare Quota 100: Orlando convoca i sindacati. Elsa Fornero torna come consulente a Palazzo Chigi
Pensioni, l’obiettivo è superare Quota 100: Orlando convoca i sindacati. Elsa Fornero torna come consulente a Palazzo Chigi
di Luca Cifoni
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Lunedì 19 Luglio 2021, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 13:40

Il 27 luglio si tornerà a parlare ufficialmente di pensioni: per quella data il ministro del Lavoro Orlando ha convocato i sindacati, che da settimane erano in pressing per la formalizzazione del tavolo. Difficile che questo percorso porti a novità decisive prima dell’autunno, quando il governo, impostando la legge di bilancio, farà anche il conto delle risorse disponibili per i vari capitoli.

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Con la manovra si dovrà decidere cosa succederà a partire dal primo gennaio 2022, quando verrà meno il canale “Quota 100” (uscita con 62 anni di età e 38 di contributi). Ma nelle intenzioni del ministro Orlando il confronto dovrà guardare anche più avanti, alle pensioni dei giovani che si sono affacciati da poco sul mercato del lavoro. Intanto a Palazzo Chigi torna come consulente l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero, nel consiglio di esperti voluto dal sottosegretario Tabacci.

I TEMI I temi all’ordine del giorno in effetti sono molti. Cgil, Cisl e Uil, con i tre segretari confederali Roberto Ghiselli, Ignazio Ganga e Domenico Proietti, hanno incontrato ieri una delegazione del Movimento Cinque Stelle di cui faceva parte anche Nunzia Catalfo, che fino all’avvento del governo Draghi ha ricoperto il ruolo di ministro del Lavoro.

La posizione dei sindacati è abbastanza chiara: chiedono che il meccanismo in via di esaurimento sia sostituito da una nuova forma di flessibilità che continui a ruotare intorno alla soglia dei 62 anni, ma anche sulla possibilità di lasciare il lavoro con 41 anni di età indipendentemente dall’età anagrafica. La piattaforma delle tre organizzazioni contiene poi altre richieste che riguardano chi si trova già in pensione, dal ripristino della piena rivalutazione degli assegni al potenziamento della cosiddetta “quattordicesima” ed anche il rilancio della previdenza complementare.

L’esecutivo naturalmente si muoverà con prudenza. Pochi giorni fa nel rapporto annuale dell’Inps sono stati quantificati i costi di alcune possibili forme di flessibilità: la cosiddetta Quota 41, appunto l’uscita con 41 anni di contributi, risulterebbe la più costosa, con un aggravio di 4,3 miliardi già dal 2022, destinati poi a crescere. Si partirà quindi da ipotesi più circoscritte a beneficio dei soggetti più in difficoltà, come i lavoratori che svolgono mansioni usuranti. 

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