Pensioni, un tavolo sulla Fornero: confronto fino a marzo. Draghi: «Ci sarò ancora io»

Pensioni, un tavolo sulla Fornero: confronto fino a marzo. Draghi: «Ci sarò ancora io»
Pensioni, un tavolo sulla Fornero: confronto fino a marzo. Draghi: «Ci sarò ancora io»
di Andrea Bassi
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Mercoledì 17 Novembre 2021, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 18:10

Il governo prova a stemperare il clima con i sindacati e annuncia l’apertura di due tavoli di confronto, uno sul fisco e uno sulle pensioni. E a sorpresa Mario Draghi è sembrato sfilarsi dalla corsa per il Quirinale, sebbene si tratti di una lettura decisamente prematura. Al segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri che gli chiedeva con chi sarebbe proseguito il confronto il prossimo anno, tra marzo e aprile, il presidente del Consiglio ha risposto: «Lo farete con me».

Fisco, i paletti dell’esecutivo: almeno 6 miliardi sul cuneo per non disperdere le risorse

Intanto sulla previdenza Cgil, Cisl e Uil hanno preso atto della disponibilità ma, per il momento, confermano le mobilitazioni già annunciate. Dall’esecutivo è poi arrivato un via libera a discutere di una riforma strutturale della Fornero che i sindacati non consideravano scontato. Una discussione che partirebbe a breve, a dicembre, ma che sarebbe destinata comunque a protrarsi anche il prossimo anno, fino ad aprile, quando sarà varato il nuovo Def. Per il 2022 sarà dunque confermata la misura introdotta nella manovra, Quota 102, ossia il pensionamento con 64 anni di età e 38 di contributi. «Non ci sono le risorse» per intervenire ora sulla Fornero, avrebbe detto il ministro Daniele Franco. Certo, sul capitolo previdenziale presente nella manovra qualche aggiustamento “a margine” sarà possibile. Ma si tratterà di misure limitate, come l’allargamento della platea dei lavori usuranti o qualche misura per i lavoratori precoci, quelli che hanno iniziato la loro attività in giovane età. Le risorse per queste «correzioni» sono comunque limitate. Andranno pescate dai 600 milioni di euro che il governo ha destinato al Parlamento per le modifiche alla legge di Bilancio. Il vero confronto, quello sul superamento della Fornero è, come detto, rinviato. Il governo non ha nemmeno messo sul tavolo una ipotesi di lavoro, come «Opzione tutti», l’uscita a 62 anni con il ricalcolo contributivo della pensione. 
Troppo presto per mostrare le carte.

Inutile dare adito a polemiche preventive.

Il ministro per la Funzione Pubblica, Renato Brunetta, pure presente all’incontro, ha solo ricordato che la legge Fornero ha al suo interno alcuni meccanismi che funzionano come un pilota automatico, per esempio i coefficienti di trasformazione, quei numeri che servono a tramutare i contributi versati durante la vita lavorativa in un assegno pensionistico. Il governo non ha intenzione insomma di intervenire su questi “stabilizzatori” della spesa pensionistica che adeguano automaticamente l’assegno alla speranza di vita. A sorpresa Mario Draghi ha aperto il confronto con i sindacati partendo non dalla previdenza, ma dal taglio delle tasse da 8 miliardi che il governo sta definendo in un serrato confronto con la maggioranza (si veda anche altro articolo in pagina). Draghi e il ministro dell’Economia Franco, presente all’incontro, non si sono sbilanciati sulla direzione che intendono dare alla misura. Ma sarebbe emersa una preferenza del governo per il taglio delle aliquote piuttosto che per un intervento sulle detrazioni o sul bonus dei 100 euro. Questo perché, avrebbe spiegato Franco, in questo modo non si riuscirebbe a “correggere” la curva. C’è stata una disponibilità al confronto», ha commentato Maurizio Landini. «Se mi chiedete se ho certezza dei risultati», ha aggiunto, «la risposta è no, ma c’è la disponibilità e non era scontato. L’incontro di oggi è stato utile ed è importante il percorso che si è aperto, la valutazione degli esiti e dei risultati la faremo nei prossimi giorni». 

LE REAZIONI
Anche il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, guarda il bicchiere mezzo pieno. Sul confronto tra governo e sindacati, ha detto, «esprimiamo un giudizio positivo come Cisl, perché partono due tavoli importanti la cui necessità era stata sollecitata nei giorni e nelle settimane passate, ovviamente ora ci aspettiamo di vedere i contenuti». Anche Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, assume una posizione di attesa. «Ci sarà un confronto sulla legge Fornero e uno più immediato con i ministri Franco e Orlando per verificare gli spazi possibili per intervenire subito: dall’Ape social ai giovani. Poi», spiega Bombardieri, «si aprirà un confronto più generale sulla Fornero». 
 

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