L'Ocse: in Italia cresce il divario tra ricchi e poveri utile una tassa patrimoniale

L'Ocse: in Italia cresce il divario tra ricchi e poveri utile una tassa patrimoniale
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Giovedì 12 Aprile 2018, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 12:49
Pochi ricchi e sempre più ricchi in Italia secondo l'Ocse, che consiglia anche una ricetta per il Belpaese: l'introduzione di un regime fiscale patrimoniale. Secondo l'Ocse l'Italia è uno dei Paesi dove, dopo
la crisi economica dell'ultimo decennio, la disuguaglianza
sociale è più aumentata e dove la concentrazione di ricchezza
verso l'alto è diventata più evidente.
Lo scrive l'Ocse nel rapporto 'The Role and Design of net wealth taxes' pubblicato
oggi. Nello studio, l'organizzazione spiega quindi che uno dei
modi per ridurre più velocemente i divari di ricchezza è
l'imposizione della tassa patrimoniale.
 L'Ocse esamina l'utilizzo della
patrimoniale - attualmente e storicamente - nei Paesi membri ed
evidenzia tutti i pro e i contro della tassa. I risultati
indicano che, in generale, la necessità di adottare «una tassa
sulla ricchezza netta
» è minima nei Paesi dove sono applicate su
larga scala le tasse sui redditi e sui capitali personali,
comprese le imposte sulle plusvalenze, e dove le tasse di
successione sono ben disegnate. In questi casi la patrimoniale
potrebbe avere effetti addirittura «distorsivi».
Al contrario, potrebbe funzionare ed essere utile dove la
tassa di successione non esiste e dove le imposte sui redditi
sono particolarmente basse.
«Per esempio - si legge nel rapporto - una tassa sulla
ricchezza netta potrebbe avere effetti distorsivi più limitati
ed essere più giustificata se utilizzata per favorire la
progressività nei Paesi dove l'imposta sui redditi personali è
relativamente bassa. In pratica, ciò implica che nei Paesi con
sistemi di imposizione duale che tassano i redditi da capitale a
tassi piatti (e spesso bassi) o in Paesi in cui i guadagni in
conto capitale non sono tassati, ci può essere una
giustificazione più forte a riscuotere un'imposta patrimoniale.
Un'argomentazione simile può valere anche per i paesi che non
impongono tasse di successione sulle eredità». Inoltre, scrive
ancora l'Ocse, «oltre alle considerazioni fiscali, potrebbe
esserci anche una maggiore giustificazione per un'imposta
patrimoniale netta in un Paese che mostra alti livelli di
disuguaglianza della ricchezza come un modo per ridurre i divari
a un ritmo più veloce». Analizzando l'andamento negli ultimi anni della distribuzione
del reddito e della ricchezza a livello internazionale,
l'organizzazione sottolinea quindi che «dopo la crisi, sono
proseguite le tendenze verso una maggiore disuguaglianza di
ricchezza.
Dati comparabili per sei paesi Ocse (Australia,
Canada, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti)
indicano
che, dalla crisi, la concentrazione di ricchezza al vertice è
aumentata in quattro di essi (Italia, Paesi Bassi, Stati Uniti
Stati e il Regno Unito
), mentre la disparità di ricchezza nella
parte inferiore della distribuzione è aumentata in tutti i paesi
tranne il Regno Unito».
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