Natale, il dramma dei nuovi poveri: niente regali per un italiano su 6, tre milioni chiedono aiuto per mangiare

A rinunciare al tradizionale dono sono però il 23% in meno rispetto allo scorso anno segnato ancora dagli effetti della pandemia

Il dramma dei nuovi poveri: niente regali per un italiano su 6, tre milioni chiedono aiuto per mangiare
Il dramma dei nuovi poveri: niente regali per un italiano su 6, tre milioni chiedono aiuto per mangiare
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Domenica 25 Dicembre 2022, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 09:21

Niente regali di Natale quest'anno per un italiano su sei a causa del clima di sobrietà determinato soprattutto dalle difficoltà economiche e dalle preoccupazioni per il futuro. È quanto emerge dall'analisi Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenzia tuttavia che a rinunciare al tradizionale dono sono però il 23% in meno rispetto allo scorso anno segnato ancora dagli effetti della pandemia. Tra chi ha scartato i regali la spesa media è stata di 177 euro a testa ma in molti - sottolinea la Coldiretti - sono stati costretti a dirottare il budget dei regali per affrontare spese urgenti. La punta dell'iceberg della situazione di disagio in Italia sono i 3 milioni di persone che nel 2022 sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea).

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I nuovi poveri

Un'emergenza sociale senza precedenti dall'ultimo dopoguerra - sottolinea Coldiretti - con il numero dei bambini sotto i 15 anni bisognosi di assistenza per mangiare che ha superato quota 600mila, praticamente un quinto del totale degli assistiti, ai quali vanno aggiunti 337 mila anziani sopra i 65 anni, e 687mila migranti stranieri.

Fra i nuovi poveri - continua la Coldiretti - ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività colpite dalle misure contro la pandemia Covid e dal balzo costi dell'energia con il caro bollette.

 La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari - sottolinea Coldiretti - lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

L'aiuto della solidarietà

Contro la povertà - ricorda la Coldiretti - è cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini, con quasi la metà degli italiani (45%) che quest'anno parteciperà ad iniziative di beneficenza, secondo Coldiretti/Ixè. Un esempio è l'esperienza della spesa sospesa di Campagna Amica con i mercati contadini in tutta Italia dove è possibile sostenere le famiglie in difficoltà sul modello dell'usanza campana del «caffè sospeso», quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica o che ricevono la spesa a domicilio possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Un'esperienza grazie alla quale sono stati raccolti oltre 6 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi. Ma in molti mercati contadini - conclude la Coldiretti - si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense.

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