Manovra verso il Senato, pressing sul Superbonus

Manovra verso il Senato, pressing sul Superbonus
2 Minuti di Lettura
Martedì 9 Novembre 2021, 09:30
(Teleborsa) - Ancora da chiudere il testo della Manovra con gli ultimi ritocchi che dovranno essere apportati in tempo perché il ddl bilancio arrivi mercoledì o giovedì negli uffici del Senato, da dove partirà l'esame quest'anno.



Tra i capitoli da chiudere, uno dei più attesi, cioè la proroga del Superbonus al 110% per le villette, senza limiti alla platea, sarà rinviata alla discussione parlamentare. Sul tema, infatti, per ora i partiti sembrano per ora aver perso la battaglia. Ma non la guerra, perché se il tetto resta nell'attuale testo in via di limatura, sono già pronti gli emendamenti che potrebbero affossarlo al primo voto in commissione. "Stiamo perfezionando emendamenti, in vista dell'iter parlamentare della Legge di bilancio, per togliere riferimenti a tetti Isee come requisito per continuare a fruire del Superbonus sulle case mono e plurifamiliari", fa sapere il vicepresidente del gruppo M5S al Senato, Agostino Santillo, convinto che il tetto sia "una discriminazione" rispetto alla situazione dei condomìni".

Il pressing trasversale dei partiti proseguirà quindi anche nei prossimi giorni, ma - coperture permettendo - saranno loro a dover chiudere la partita. Mentre il governo si dice pronto ad intervenire sulle concessioni balneari non appena sul tema si sarà pronunciato il Consiglio di Stato, presumibilmente ai primi di dicembre, sembra invece chiuso, ancora prima di approdare alle Camere, il rinnovo delle due misure, molto popolari, collegate ai bonus edilizi, cioè sconto in fattura e cessione del credito.

Possibili invece altre revisioni al reddito di cittadinanza dopo che il ministro del Lavoro Andrea Orlando presenterà l'atteso rapporto del comitato scientifico, presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno, incaricato di valutare i punti deboli della misura già fortemente criticata dal centrodestra in sede di approvazione della manovra in Consiglio dei ministri. Visti i dettagli piuttosto rilevanti ancora da definire si starebbe valutando la possibilità di nuovo passaggio in Consiglio, e ci sarebbero pressioni dei partiti in questo senso, ma alla fine non è detto che si debba replicare lo schema già accaduto lo scorso anno.

Tempi - come sempre - strettissimi: il presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin (Iv), ricorda come la legge di bilancio sarebbe dovuta arrivare alle Camere il 20 ottobre, e parla di "ritardo strutturale", visto che anche l'anno scorso con un diverso esecutivo, la manovra arrivò il 20 novembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA