Manovra, «247 euro da chi ne guadagna più di 75mila». L'idea di Draghi per bloccare gli aumenti delle bollette

Manovra, l'idea salva-bollette: congelare taglio dell'Irpef per i redditi sopra i 75mila euro
Manovra, l'idea salva-bollette: congelare taglio dell'Irpef per i redditi sopra i 75mila euro
di Domenico Zurlo
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Venerdì 3 Dicembre 2021, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 15:31

Si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi la cabina di regia sulla manovra, con il premier Mario Draghi che si è riunito con il ministro dell'Economia Daniele Franco e con i capidelegazione di maggioranza e i responsabili economici dei partiti in vista della discussione in Consiglio dei ministri sull'emendamento alla legge di bilancio sul taglio delle tasse. In discussione c'è l'utilizzo dei 2 miliardi di 'avanzo' nel 2022, da destinare al calo delle bollette e a una decontribuzione per i redditi da lavoro più bassi.

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Taglio Irpef di 247 euro per i redditi oltre i 75mila

La misura che ha diviso la maggioranza questa mattina durante la cabina di regia riguarda la soluzione a quello che è un problema gravoso e urgente per le famiglie, cioè gli aumenti delle bollette di luce e gas. L'idea emersa durante il vertice sarebbe quella di un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti: si tratterebbe di annullare gli effetti del taglio dell'Irpef per i redditi sopra i 75mila euro

Il taglio dell'Irpef per i redditi oltre i 75mila euro potrebbe essere congelato per uno o due anni, nella proposta del premier Mario Draghi: il taglio sarebbe di 247 euro, per un costo totale che arriverebbe tra i 250 e i 270 milioni di euro. La proposta sarebbe quella di sospendere l'entrata a regime del taglio nel 2022 e forse anche nel 2023 per contrastare con quelle risorse il rincaro delle bollette. La maggioranza però è divisa: sull'intervento si sono detti a favore Pd, Leu e M5S, mentre avrebbero espresso i loro dubbi Lega, Forza Italia e Italia viva.

Chi c'era alla cabina di regia a Palazzo Chigi

L'emendamento del governo alla manovra confermerà il taglio strutturale di 7 miliardi di Irpef e 1 miliardo di Irap a partire dal 2022, si apprende da diverse fonti presenti, secondo le quali non si è toccato lo stanziamento alla base dell'accordo raggiunto tra i partiti al ministero dell'Economia per il taglio delle tasse. Finita la cabina di regia Draghi ha sentito telefonicamente i sindacati: dopo l'incontro di ieri sera a Palazzo Chigi, Cgil Cisl e Uil erano infatti in attesa di una nuova interlocuzione con il governo, che avrebbe confermato l'impianto illustrato ieri sera e starebbe valutando ulteriori interventi sulla distribuzione del carico fiscale a favore delle fasce medio-basse e per far fronte al caro-bollette. 

Alla riunione con il ministro dell'Economia Daniele Franco, hanno preso parte i capi delegazione di maggioranza e i responsabili economici dei partiti. Ci sono per il M5s Stefano Patuanelli e la viceministra Laura Castelli, per la Lega Giancarlo Giorgetti e il senatore Alberto Bagnai, per Leu Roberto Speranza e la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra, per il Pd Andrea Orlando e il responsabile economico Dem Antonio Misiani, per Iv Elena Bonetti e il presidente della commissione Finanze Luigi Marattin, per FI Mariastella Gelmini e il sottosegretario Gilberto Pichetto Fratin.

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