La manovra è legge: ma solo a luglio la verità sulle tasse

La manovra è legge: ma solo a luglio la verità sulle tasse
di Luca Cifoni
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Martedì 24 Dicembre 2019, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 28 Dicembre, 05:28

Una manovra che rinvia nel tempo l'entrata in vigore di molti capitoli importanti e che allo stesso tempo rischia di lasciare al prossimo autunno la stessa pesante eredità, sotto forma di ulteriori clausole di salvaguardia: ovvero aumenti di imposta da disinnescare. La legge di Bilancio è stata approvata in via definitiva dalla Camera, dopo un voto di fiducia che ha visto 334 sì, 232 no e 4 astenuti. Il dibattito è proseguito fino a tarda notte, per l'ostruzionismo delle opposizioni, per l'approvazione della legge vera e propria.
La discussione si è però accesa su una sortita di Barbara Lezzi (M5S) che ha accusato l'attuale ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova di aver distratto 40 su 300 milioni destinati all'eminenza Xylella: soldi che sarebbero andati a un Gal (gruppo azione locale, una sorta di consorzio) presieduto dal segretario della Bellanova stessa. «Dichiarazioni offensive e senza fondamento perché quei fondi sono stati stanziati dal precedente governo», ha replicato il ministero delle Politiche agricole.

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Tornando al testo della manovra, nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento il governo ha tentato di calmare la protesta nata per l'istituzione di alcuni nuovi tributi (plastica e bibite analcoliche) o per l'inasprimento di altri (Irpef sulle auto aziendali in uso promiscuo). Della strategia di ammorbidimento fa parte anche il rinvio dell'entrata in vigore di alcuni tributi. Un fondo di 3 miliardi dovrebbe garantire a partire dal mese di luglio la riduzione del cuneo fiscale a beneficio dei lavoratori dipendenti. Il ministro dell'Economia ha già fatto sapere che il confronto con le parti sociali partirà già dal mese di gennaio. Ma a metà anno dovrà partire anche la discussione sulla complessiva riforma della tassazione. E inevitabilmente il governo dovrà affrontare il nodo delle clausole di salvaguardia: nel 2021 restano in vigore oltre 20 miliardi di aumenti. L'impegno è togliere tutto.

Niente aumenti Iva ma sale il prelievo sugli affitti dei negozi
Tutte le misure della legge di bilancio entrano in vigore il primo gennaio a meno che non sia diversamente specificato. All'inizio dell'anno, se il governo non fosse intervenuto per disinnescarli, sarebbero scattati anche gli aumenti dell'Iva (e anche delle accise) lasciati in eredità dalle manovre degli anni precedenti. E da gennaio scattano le novità anche in caso di misure non prorogate: è il caso ad esempio della cedolare secca sugli affitti dei negozi, l'imposta sostitutiva del 21 per cento introdotta in via sperimentale lo scorso anno e poi non confermata.

Il ministero assegna ai Comuni i fondi per gli investimenti
Febbraio potrebbe essere un mese importante non direttamente per i cittadini ma per i Comuni e gli enti locali. La legge di Bilancio prevede infatti dal 2020 al 2024 l'assegnazione di contributi per investimenti destinati a efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile, nel limite di 500 milioni l'anno. I contributi saranno attribuiti sulla base della popolazione. La legge di Bilancio prevede che entro il 10 febbraio il ministero dell'Interno dia comunicazione agli enti locali degli importi a loro spettanti per ciascun anno.

Giochi, sale al 20% l'aliquota sulla "fortuna"
Dal primo marzo sale al 20% il prelievo sulla quota di vincite oltre i 500 euro, comprese quelle alle lotterie istantanee come i Gratta e Vinci: la cosiddetta tassa sulla fortuna. Nel caso delle vincite alle slot machine sopra i 200 euro, il prelievo sale invece sempre al 20% già dal 15 gennaio. Con la legge di bilancio sono stati rivisti anche il prelievo erariale unico (Preu) e il payout (al 65%), cioè la percentuale di somme giocate destinate alle vincite. Il contributo totale richiesto al settore dei gioghi è arrivato a 1,1 miliardi: soldi che servono anche a coprire la riduzione delle tasse su plastica e auto aziendali.

Scatta l'imposta sulla plastica
Una scadenza certa e non positiva per il mondo delle imprese, e una finora solo ipotizzata ma attesa dai lavoratori dipendenti. Il primo luglio entrerà in vigore la contestatissima tassa sulla plastica (45 centesimi per chilo di prodotto). Luglio è anche il mese in cui il ministero dell'Economia intende iniziare a concretizzare il taglio del costo del lavoro, sotto forma di detrazione per lavoro dipendente: nelle intenzioni dovrebbe ampliare il bonus 80 euro, ampliandone anche la platea. Nella legge di Bilancio sono definite solo le risorse da spendere, 3 miliardi per il 2020.

Addio superticket
Nelle intenzioni dell'esecutivo il capitolo salute dovrebbe rappresentare una componente sociale importante della manovra complessiva. Oltre all'incremento dei fondi da destinare a nuove assunzioni, nel testo è stata inserita una misura dalla valenza fortemente simbolica, la cancellazione del cosiddetto superticket applicato da alcune Regioni su ricette della diagnostica e visite specialistiche, per compensare un mancato stanziamento dello Stato centrale. La quota base era di dieci euro ma a livello locale è stata a volte articolata in modo diverso o graduale.

Bibite analcoliche: nuovo tributo da 10 cent al litro
Il primo ottobre è la data in cui entra in vigore la tassa sulle bibite analcoliche (la cosiddetta sugar tax da 10 centesimi al litro): un altro dei tributi introdotti con questa legge di bilancio e contestati dal mondo produttivo. Nel caso della tassa sulle bibite, a differenza di quanto avvenuto su auto aziendali e plastica, la struttura del prelievo non è stata cambiata nel corso dell'esame della legge di bilancio, ma la data di applicazione è appunto scivolata ad ottobre. E il primo ottobre è anche il termine entro il quale dovrà essere perfezionato il versamento della tassa sulla plastica, entrata in vigore già da luglio.

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