Manovra, spunta tassa su filtri e cartine: tutte le misure

Manovra, c'è l'accordo: cedolare secca al 10%. Primo via libera dalla Ue
Manovra, c'è l'accordo: cedolare secca al 10%. Primo via libera dalla Ue
di Andrea Bassi
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Mercoledì 30 Ottobre 2019, 10:16 - Ultimo aggiornamento: 13:57

Il tentativo è quello di serrare le fila e dare qualche segnale positivo dopo la cocente sconfitta elettorale in Umbria. La prima novità è che l'ennesimo vertice per limare la manovra approvata ormai da due settimane, non è convocato a tarda notte ma nel primo pomeriggio. La seconda novità è che il summit dura poco, un paio d'ore. E al termine dell'incontro filtra subito una notizia positiva: la cedolare secca, la tassa sugli affitti a canone concordato, tornerà al 10% dal 12,5% inizialmente previsto. Il governo, insomma, blocca l'aumento che esso stesso aveva previsto due settimane fa con l'opposizione dei soli renziani.

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Comunque sia una «buona notizia», come dice subito uno dei partecipanti al vertice, il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani. Una risposta immediata anche alla Confindustria che ieri, per bocca del presidente Vincenzo Boccia, aveva esortato il governo a non «creare ansia al mondo produttivo» e di astenersi da «divisioni e conflitti sulla manovra». Soddisfatto per il clima positivo, si è detto anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. Anche se la ritrovata concordia non è è comunque bastata chiudere definitivamente il provvedimento con le misure economiche. Le due tasse maggiormente invise a Confindustria, la sugar tax e la plastic tax, per ora resteranno. Oggi, intanto, i delegati della maggioranza si rivedranno per provare a sciogliere gli ultimi nodi. Il principale resta il destino della flat tax al 15% per le Partite Iva che fatturano fino a 65 mila euro. Resterà il regime forfettario senza quasi paletti. L'ultimo rimasto in discussione riguarda il limite di 20 mila euro ai beni strumentali per poter accedere al beneficio.

LA SOGLIA
Questa soglia salterà o sarà alzata. Però sarà necessario compensare le risorse mancanti per colmare i buchi aperti dalle norme cancellate. Pagheranno, ancora una volta, i giochi. La tassa sulla fortuna, che colpisce le vincite sopra i 500 euro, sarà alzata dal 12% al 15%. La misura era già spuntata nel decreto fiscale ma poi era stata sostituita da un aumento del prelievo unico erariale sul fatturato dei giochi. Nella manovra saranno messe a gara anche le concessioni per le slot machine, che scadranno nel 2022. Per quanto riguarda le sigarette, invece, gli aumenti riguarderanno solo il fumo tradizionale, mentre saranno esclusi dai rincari i nuovi prodotti come le e-cig e il tabacco riscaldato. Potrebbe essere introdotta invece una tassa sulle cartine e sui filtri utilizzati per le sigarette fai-da-te, così come sul trinciato adoperato per farle.

L'altro vice ministro dell'economia presente al vertice, Laura Castelli, ha poi annunciato che nel provvedimento ci sarà l'unificazione di Imu e Tasi in una nuova imposta, la «local tax», che avrà un tetto pari alla somma delle aliquota delle due tasse, ossia il 10,6 per mille. Il disco verde, inoltre, è arrivato anche al pacchetto famiglia messo a punto dal ministro Elena Bonetti insieme alla collega del lavoro Nunzia Catalfo. Il pacchetto sarà finanziato con 600 milioni di euro, e dovrebbe contenere l'aumento a 7 giorni dei congedi parentali per i padri, un assegno da 80 a 160 euro in base al reddito per ogni nuovo nato nel 2020, gli asili nido gratuiti fino ad una certa soglia di reddito e un piano straordinario per aprire nuove strutture per i piccolissimi.

Intanto qualche buona notizia ieri è arrivata anche sul fronte europeo. «Non stiamo al momento prendendo in considerazione» il rigetto della manovra italiana», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. «Se la Commissione avesse voluto chiedere una bozza rivista», ha aggiunto, «avremmo rispettato le scadenze», cioè lo avrebbe chiesto entro la giornata di ieri. Ciononostante, ha spiegato Dombrovskis, la Commissione ha delle «preoccupazioni». Per il giudizio complessivo, ha aggiunto, bisognerà attendere le previsioni di autunno che saranno diffuse il 7 novembre.

GIOCHI
Prelievo al 15% sulla fortuna. Gara per le slot

Uscita dalla porta, rientra dalla finestra. La tassa sulle vincite superiori a 500 euro al gioco, passerà dall’attuale 12% al 15%. È una delle novità emerse nel verice dimaggioranza. Già nel decreto fiscale si era ipotizzato di inasprire la tassa sulla fortuna, inserendo addirittura un sistema a scaglioni simile all’Irpef che avrebbe colpito inmaniera pesante le vincite multimilionarie. Quell’ipotesi era stata poi cassata e sostituita da un innalzamento del prelievo unico erariale sulle slot machine. Le stesse slot machine che il governo nellamanovra dovrebbe rimettere a gara, considerando che nel 2022 scadranno le attuali concessioni del gioco.

FUMO
Le e-cig salve colpiti i filtri e le cartine
 
Si alleggerisce la stretta sul fumo. L’aumento delle accise sulle sigarette previsto dalla manovra, infatti, non colpirà i prodotti innovativi. Si tratta delle sigarette elettroniche e del tabacco riscaldato. Resta invece l’aumento delle accise sulle tradizionali “bionde”. I pacchetti di sigarette potrebbero subire un rincaro di una ventina di centesimi il pacchetto. Rincari ci saranno anche per altri prodotti come i sigaretti o il tabacco trinciato. In quest’ultimo caso, per ridurne l’utilizzo, sarà introdotta anche una tassa sui filtri e sulle cartine utilizzati per produrre le sigarette fai-da-te.

PARTITE IVA
La Flat tax al 15% senza più limiti per gli autonomi

Quello della flat tax al 15% per le Partite Iva che dichiarano fino a 65 mila euro, è rimasto uno degli ultimi nodi da sciogliere. Sarà trattato nel nuovo vertice di maggioranza convocato per oggi. Il punto da risolvere è rimasto in sostanza soltanto uno: il tetto ai beni strumentali per poter accedere alla flat tax. L’intenzione del governo era di introdurre un limite di 20 mila euro ai beni strumentali ammissibili per ciascun professionista per poter accedere al regime forfettario. L’intenzione sarebbe quella di eliminare totalmente questa soglia. Se non fosse possibile, allora potrebbe essere alzata per ampliare la platea.

INVESTIMENTI
Industria 4.0 rafforzata per le spese “green” 

Nel vertice dimaggioranza di ieri è stato anche deciso di rafforzare con 140milioni di euro il pacchetto industria 4.0. L’incremento di risorse sarà destinato agli investimenti green e dell’economia circolare, che potranno entrare a far parte di quelli in iper-ammortamento. Il governo ha provato a caratterizzare l’intera manovra con un’impronta verde, prevedendo tra le altre cose un fondo di investimento di 50miliardi in 15 anni dei quali 10,5 miliardi già nel prossimo triennio. In questa direzione andrebbe anche la plastic tax, anche se come è disegnata colpisce prodotti completamente riciclabili come il Pet. 

FAMIGLIA
Bonus bebè da 80 a 160 euro al mese

Il bonus bebè vale anche per i nuovi nati del 2020 ma la sua struttura diventa universale, con tre scaglioni: 160 euro almese per il primo anno di vita (o di adozione) fino a 7 mila euro di Isee, 120 euro almese fino a 40mila euro di Isee e 80 euro almese per chi supera questa soglia. Lo prevede la bozza della manovra che stanzia, per il 2020, 348 milioni, che salgono a 410 nel 2021. Le risorse dal 21 arriveranno da un nuovo fondo unico, che parte con dotazione di 1,044miliardi. Il congedo per i papà sale a 7 giorni. Incrementato, sempre in base al reddito, anche il bonus asili nido: fino a 25 mila euro di Isee sale di 1500 euro, tra 25 mila e 40mila viene aumentato di mille euro. 

CASA
Imu e Tasi vengono fuse nella local tax

Previsto nella manovra un pacchetto enti locali. Si tratta di una serie di misure a favore delle amministrazioni territoriali, tra cui quelle relative alla riscossione; ci sono poi i 110 milioni di ristoro per l’Imu e l’accorpamento dell’Imu e della Tasi nella cosiddetta Local tax. Per non lasciare mano libera ai Comuni, la nuova Local tax avrà un tetto all’aliquota che sarà pari all’attuale somma delle due tasse: il 10,6 per mille. Per i sindaci dovrebbe arrivare anche la riforma della riscossione che equiparerà le ingiunzioni alle iscrizioni a ruolo, peraltro già spuntata e poi saltata nella preparazione del decreto fiscale. 
 

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