Lavoro, nell'anno del Covid crescono i venditori a domicilio (+3,5%)

Lavoro, nell'anno del Covid crescono i venditori a domicilio (+3,5%)
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Venerdì 30 Aprile 2021, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 16:30

Nell'anno dell'esplosione della pandemia i venditori a domicilio sono cresciuti: nel 2020 hanno raggiunto un totale di 165mila, in aumento del 3,5% rispetto al 2019. Lo affermano dati dell'associazione di settore Univendita, secondo i quali l'anno scorso il comparto delle vendite dirette, a fronte del crollo del Pil e dei consumi nazionali, ha sostanzialmente tenuto, con un volume d'affari delle imprese associate di 1,3 miliardi.

La componente femminile nell'occupazione delle vendite a domicilio è al 93,1%, «un dato positivo che conferma come questo modello di business sia una valida alternativa in un momento in cui nel Paese si registra un calo dell'occupazione senza precedenti, che non aumenta ulteriormente solo grazie al blocco dei licenziamenti», afferma il presidente di Univendita, Ciro Sinatra.

Secondo l'associazione, la professione del venditore a domicilio è una scelta sempre più frequente non solo tra gli adulti d'età compresa tra i 35 e i 54 anni (42,8%), ma anche tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni (31,8%), «segnale che mostra come la vendita a domicilio possa ritenersi un'efficace alternativa occupazionale in un momento in cui il mercato del lavoro sta attraversando un momento di grave difficoltà» e «ancora una volta, la vendita a domicilio si conferma un settore propulsivo e anticiclico rispetto all'andamento economico del Paese», conclude Sinatra. 

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