Deficit, si tratta sul 2,2%. Sconto sull’Iva a chi paga con il bancomat

Deficit, si tratta sul 2,2%. Sconto sull’Iva a chi paga con bancomat
​Deficit, si tratta sul 2,2%. Sconto sull’Iva a chi paga con bancomat
di Andrea Bassi
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Venerdì 27 Settembre 2019, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 13:36

Per l’ultima cifra che manca per completare l’aggiornamento del Documento di economia e finanza, quello nel quale il governo dovrà indicare gli obiettivi di bilancio per il prossimo anno, si guarda a Bruxelles. Da oggi a lunedì, giorno in cui è stato fissato il consiglio dei ministri per approvare il nuovo quadro dei conti pubblici, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, tenterà di strappare alla Commissione europea il via libera per fissare l’asticella del deficit del prossimo anno al 2,2% rispetto al Pil. Se riuscisse nell’impresa, Gualtieri otterrebbe ben 12,6 miliardi di euro di flessibilità da utilizzare per disinnescare le clausole Iva da 23 miliardi di euro e per iniziare a finanziare la riduzione delle tasse sul lavoro promessa dal governo. Non è detto però, che Bruxelles dia il via libera.

Durante l’Ecofin di Helsinki, il ministro del Tesoro aveva avuto un via libera di massima alla «manovra non restrittiva». La traduzione di questo accordo era un deficit non superiore al 2%. Ma già nei giorni scorsi via XX settembre aveva avuto rassicurazioni sulla possibilità di portarlo fino al 2,1%, di fatto azzerando la correzione strutturale dei conti prevista dagli accordi europei per il prossimo anno. Salire al 2,2% implicherebbe un peggioramento del principale parametro preso in considerazione dall’Europa. Gualtieri, che ieri dopo il consiglio dei ministri si è intrattenuto con il premier Giuseppe Conte per parlare della manovra, non ha intenzione di forzare la mano. Al ministero dell’Economia vorrebbero evitare a tutti i costi il film dello scorso anno, quando nell’aggiornamento del Def fu indicato un deficit al 2,4%, festeggiato sul balcone di Palazzo Chigi al grido della sconfitta della povertà, per poi però dover fare una rovinosa marcia indietro per evitare una pericolosissima procedura di infrazione. Insomma, lunedì il 2,2% si materializzerà solo se l’Ue avrà dato il suo via libera.

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Intanto al ministero continua il lavoro sulle misure. A cominciare da quelle per incentivare l’uso dei bancomat e delle carte di credito nei pagamenti in funzione anti-evasione. Ieri a Palazzo Chigi è salito l’amministratore delegato di Poste Matteo Del Fante. Alla società pubblica spetterà il compito di emettere la “carta unica anti-evasione”. Uno strumento di identificazione digitale che farà da carta di identità, codice fiscale, pin unico per i servizi, patente di guida e mezzo di pagamento tracciabile. Questa carta, come ha spiegato il sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, sarà anche ricaricabile. 

IL MECCANISMO
Non solo. Su di essa sarà riaccreditato il 2% o il 3% delle spese effettuate. È il cosiddetto meccanismo del «cashback» che il governo vuole inserire nel decreto fiscale in chiave anti-evasione. In pratica una sorta di rimborso Iva sulle spese pagate con mezzi tracciabili come i bancomat. Inizialmente questo meccanismo potrebbe essere applicato soltanto a settori considerati ad alto rischio di evasione, come i ristoranti, i parrucchieri, i lavori idraulici o di manutenzione, i meccanici, etc. Ðal lato dei commercianti, come ha ribadito ieri il ministro degli esteri Luigi Di Maio, il governo sta cercando un accordo con l’Abi per ridurre le commissioni sull’utilizzo dei Pos, azzerando quelle per le transazioni sotto i cinque euro. In realtà l’Italia, pur essendo nelle ultime posizioni per transazioni digitali, è anche uno dei paesi nei quali le commissioni sono tra le più basse. Un meccanismo alternativo potrebbe essere la concessione di sconti fiscali ai commercianti sui costi dei pos sulla falsa riga di quanto già avviene per i benzinai. 

L’altro meccanismo per favorire l’uso delle carte, sarà quello di consentire l’uso delle detrazioni fiscali solo per i pagamenti tracciabili. Significa che in farmacia, dal medico, all’asilo, o dal veterinario, sarà necessario pagare con carta o bancomat per poter usufruire dello sconto fiscale del 19%. 
 

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