Inps, addio pin: colf e sussidi, cambia tutto, l'accesso solo con Spid

Inps, addio pin: dalle colf ai sussidi accesso solo con Spid
Inps, addio pin: dalle colf ai sussidi accesso solo con Spid
di Jacopo Orsini
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Giovedì 24 Settembre 2020, 21:50 - Ultimo aggiornamento: 21 Marzo, 18:32

Addio al pin dell’Inps. Il codice identificativo personale usato da milioni di italiani per accedere al sito e alle prestazioni dell’istituto di previdenza sta per andare in pensione. Dal primo ottobre l’ente guidato da Pasquale Tridico non ne emetterà più e per usare il portale sarà necessario dotarsi di Spid, il Sistema pubblico di identità digitale che consente ai cittadini di utilizzare i servizi online della Pubblica amministrazione con un’unica identità digitale da computer, tablet e smartphone. Chi ha già il pin - 19 milioni circa sono quelli esistenti - potrà comunque continuare a usarlo per qualche mese. Ci sarà infatti un periodo di transizione, ancora da definire. Ma in ogni caso, salvo proroghe, entro il settembre 2021 i vecchi codici non saranno più attivi e per chiedere un sussidio o pagare i contributi della colf sul sito dell’ente servirà Spid.

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IL SISTEMA
Spid è rilasciato da una serie di gestori privati accreditati dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Quelli attualmente attivi sono nove (Aruba, Infocert, Intesa, Lepida, Namirial, Poste, Sielte, Register e Tim). I gestori forniscono le credenziali dopo aver verificato i dati dell’utente (servono un documento di identità e la tessera sanitaria o il tesserino del codice fiscale). L’uso delle credenziali e anche la richiesta, se il riconoscimento viene fatto di persona, per esempio all’ufficio postale, sono gratuite. Se invece l’utente decide di farlo più comodamente da casa via webcam gli operatori di solito chiedono una commissione.

Attualmente in Italia le identità Spid esistenti sono quasi 11 milioni, più che raddoppiate dai 4,5 milioni circa del settembre 2019 e in forte aumento dai circa 6 milioni del marzo scorso. A spingere la crescita delle credenziali digitali sono stati soprattutto gli aiuti erogati dal governo nel corso dell’emergenza Covid, come il bonus vacanze che può essere richiesto solo con l’app Io, che funziona esclusivamente con l’identità digitale. Il passaggio dell’Inps a Spid ora determinerà probabilmente una nuova impennata delle richieste. I gestori hanno tuttavia assicurato «la piena capacità di assorbimento dell’incremento della richiesta di Spid». Secondo uno dei fornitori, Namirial, la svolta dell’Inps genererà oltre un milione di nuove domande al mese.

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IL PASSAGGIO
La data di addio definitivo al pin da parte dell’Inps verrà fissata in base all’andamento del passaggio alle nuove credenziali. La durata precisa della transizione dunque non è stata ancora stabilita ma non durerà più di un anno. L’istituto avvierà nel frattempo una campagna di comunicazione per informare i cittadini del cambiamento. Oltre a Spid per accedere ai servizi dell’Inps sarà comunque possibile continuare a utilizzare anche l’app CieId, sviluppata dal Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano per l’accesso con la Carta d’identità elettronica ai servizi della Pa, e la Carta nazionale dei servizi (Cns), un dispositivo che contiene un certificato digitale di autenticazione personale rilasciato dalle Camere di commercio.

 

Covid Italia, bollettino oggi 24 settembre: 1.786 nuovi contagi, 23 morti, 10 in Lombardia. Veneto e Lazio in testa

La situazione in Italia in base al bollettino del 24 settembre 2020.

I nuovi registrati nelle ultime 24 ore sono 1786, I morti nelle ultime 24 ore sono 23 (il totale sale così a 35.781). Gli attualmente positivi sono 46.780 (+666), i guariti da inizio epidemia 221.762 (+1.097).





L’Inps è stato uno dei primi enti pubblici a rendere disponibili, fin dal 2012, i servizi sul web. Ora l’istituto, si legge in una circolare, «intende procedere allo switch-off dal pin allo Spid in considerazione degli evidenti vantaggi a favore sia delle politiche nazionali di digitalizzazione, sia del diritto dei cittadini alla semplificazione del rapporto con la Pubblica amministrazione». Non sarà comunque solo l’Inps a dover passare a Spid. Anche le altre amministrazioni che hanno attivato un pin per usufruire dei loro servizi online, come l’Agenzia delle entrate, dovranno completare il passaggio al nuovo regime entro il settembre 2021.

 

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