"In Italia più di 9 badanti su 10 (92%) sono donne. Un quarto è italiana, oltre la metà arriva dai Paesi dell'Est Europa e il resto arriva da altre parti come l'Africa o il Sudamerica, spesso da aree del mondo – spiega Uecoop – dove la copertura vaccinale è molto più bassa che in Italia e dove la resistenza sociale a immunizzarsi è molto più forte, con evidenti problemi poi per le famiglie nelle quali lavorano a contatto con soggetti deboli o immunodepressi.
Considerato che lungo la Penisola ci sono oltre 400mila badanti regolari e almeno altrettante in nero, per un valore totale stimato in 10 miliardi di euro all'anno, la mancanza di Green pass rischia di scatenare un corto circuito a livello nazionale con anziani e malati che restano senza assistenza o possono essere contagiati da persone non immunizzate. Una situazione per la quale sono in campo le cooperative socio assistenziali che aiutano ogni giorno oltre 7 milioni di famiglie grazie a più di 300mila operatori da nord a sud dell'Italia per i quali la rete di controlli sanitari è stata potenziata in funzione anti Covid nell'ultimo anno e mezzo di pandemia, per garantire maggior sicurezza ai lavoratori e ai loro assistiti con una forte spinta alla vaccinazione come strumento di tutela per se e per gli altri. Le vaccinazioni sono uno strumento fondamentale per il ritorno alla normalità e per garantire serenità e sicurezza a lavoratori delle cooperative e alle famiglie che assistono ma – conclude Uecoop – fra i problemi da risolvere, oltre alle posizioni no vax, c'è anche quello, soprattutto per le persone dell'est Europa, di chi si è vaccinato con lo Sputnik che non è riconosciuto nella UE e quindi non dà diritto al Green pass".