Governo, crisi si avvita. E c'è il nodo giustizia

Governo, crisi si avvita. E c'è il nodo giustizia
3 Minuti di Lettura
Lunedì 25 Gennaio 2021, 08:00
(Teleborsa) - Dopo il semaforo verde in Senato - ottenuto con numeri striminziti - l'obiettivo dichiarato era cercare di ampliare la maggioranza. Operazione alquanto complicata che, infatti, non sembra essere decollata tanto che come la crisi scoppiata nel mezzo della pandemia somiglia sempre più alla scena di un film Sergio Leone, giunta a quello che cinematograficamente si chiama "stallo messicano", in cui tutti cioè si tengono sotto tiro a vicenda.

CONTE TER O PACE CON RENZI - I vertici Dem ribadiscono il no al rientro di IV nella maggioranza, ma aumentano i parlamentari Pd che non sono disposti a "morire per Conte" che resiste e cerca di evitare dimissioni e reincarico per un Conte ter, ipotesi però che prende quota non potendo contare sull'arrivo in tempi stretti di nuovi "volenterosi". "Ho fatto quello che potevo - dice in una intervista a la Repubblica Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico e tra i principali promotori dei "costruttori" - ma i numeri restano incerti e a questo Paese non serve una maggioranza raccogliticcia. A Conte ho suggerito un gesto di chiarezza: dimettersi per formare un nuovo governo. E se non ci riesce, si va al voto. Per vincere".

I margini si fanno sempre più stretti. "Noi un governo con i sovranisti non lo faremo mai, non possiamo farlo per tutelare l'Italia e la posizione italiana in Europa. Con Fi è diverso, ma la domanda va fatta a loro, sono loro che sono alleati con i sovranisti", dice il Ministro Boccia a SkyTg24 ribadendo "che non è possibile pensare ad un governo con tutti dentro in quanto "ci sono cose su cui non si media". E su Renzi: "Possiamo confrontarci in qualsiasi momento, non è questo il nodo. Il problema di fondo e non farlo con un ricatto come condizione. Non è accettabile e non è accettabile facendolo ritirando i ministri". "Siamo in Parlamento ed è lì che si può sempre trovare una soluzione".

Il tempo sta per scadere. "O nei prossimi giorni si trova la maggioranza, altrimenti sono il primo a dire che stiamo scivolando verso il voto", ammette anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Mezz'ora in più su Rai3. "Solo che in tempi normali si poteva votare anche ogni anno, in questi tempi ci giochiamo Recovery, vaccini e futuro della ripresa economica", ha aggiunto.

MINA GIUSTIZIA - Lo stallo però potrebbe saltare presto, già mercoledì sulla relazione del ministro Bonafede alle Camere, con il Governo che rischia di andare sotto, tanto che si ipotizza uno slittamento a giovedì per guadagnare tempo. I pentastellati, intanto, fanno quadrato attorno al ministro. "Il lavoro del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per migliorare e riformare il campo della giustizia è sotto gli occhi di tutti. Il Paese sta attraversando un momento complicato, ma anche in questo difficile anno, dove i tribunali sono rimasti chiusi a causa della pandemia, la giustizia non si è mai fermata ed è stato portato avanti un grande lavoro per aumentare notevolmente la digitalizzazione del processo". Così in una nota di deputati e le deputate del MoVimento 5 Stelle, componenti della commissione Giustizia della Camera. "Ci sembra alquanto paradossale quindi, minacciare di non votare la relazione annuale sullo stato della giustizia, senza nemmeno averla ascoltata".
© RIPRODUZIONE RISERVATA