Crisi governo, spunta il bonus santuari: 10 milioni per il loro indotto

Crisi governo, spunta il bonus santuari: 10 milioni per il loro indotto
di Umberto Mancini
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Giovedì 28 Gennaio 2021, 06:49

Chiamatelo bonus santuario o bonus reliquia. E' stato inserito all'ultimo istante nella legge di bilancio da una mano amica, al momento sconosciuta. Ed è passato del tutto inosservato. Surclassato dai ben più noti e pubblicizzati aiuti a pioggia per monopattini, rubinetti, mobili, smartphone, tv e babysitter. Fino a quelli, più sofisticati, per il cashback e le auto elettriche. Di certo però nel suo genere è davvero unico, nessuno ci aveva pensato prima. Si tratta infatti di contributo a fondo perduto, o meglio di una mancia visto che lo stanziamento è di appena 10 milioni, per tutti i soggetti «che esercitano attività d'impresa di vendita di beni o servizi al pubblico nei Comuni dove ci sono santuari religiosi». I Comuni devono avere presenze turistiche pari ad almeno tre volte il numero dei residenti.

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LA PLATEA
Un intervento a favore delle attività commerciali che fa parte a pieno titolo di quelle misure spot che non risollevano i consumi, creando più confusione che altro. Del resto, salvo proroghe, si esaurirà nel 2021. Difficile però calcolare l'impatto sulle tasche dei negozianti, messi già all'angolo dall'emergenza Covid, perché, come molti provvedimenti del governo, manca la parte più rilevante.

Ovvero l'elenco ufficiale dei Comuni che possono vantare un santuario sul proprio territorio o una reliquia da poter mostrare al Tesoro come prova lampante del proprio diritto ad ottenere i fondi. Inutile dire che al Mef hanno le mani nei capelli perché, secondo una prima generica ricognizione, sono migliaia le città che, almeno teoricamente, possono farsi avanti, vantando processioni e Santi patroni, con tradizioni religiose che affondano nella notte dei tempi. Niente paura però. Per ora i soldi restano nella casse del ministro Roberto Gualtieri. Oltre alla lista dei possibili beneficiari manca infatti anche il decreto attuativo che dovrebbe spiegare come fare per chiedere e ottenere le risorse. Poi bisognerà dividere il gruzzolo tra i richiedenti che, si suppone, saranno un numero davvero elevato. Sempre che il decreto, come i 173 ancora in attesa di essere sbloccati legati alla declinazione della manovra, veda la luce, fissando modalità di pagamento e procedure per ottenere il sostegno. Di certo si sa solo che il bonus santuari, che non ha eguali in nessun Paese del mondo, si può sommare anche al contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali dei centri storici colpiti dalla crisi.

 


POCHI SPICCIOLI
Ma tutti potranno rivolgersi al Santo patrono per aver qualche un piccolo ristoro? Per rendere omogeneo il trattamento al Tesoro pensano di elargire il bonus alle attività che a giugno 2020 abbiano registrato un fatturato inferiore ai due terzi rispetto a quello del 2019. Per i centri storici il bonus, come noto, non potrà superare i 150 mila euro, oppure essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per gli altri soggetti. Possibile quindi che si segua la stessa strada. Anche qui le domande, se la procedura verrà codificata come già accaduto con le altre misure, dovranno essere inviate solo online, mediante un servizio web disponibile nell'area riservata del portale Fatture e Corrispettivi del sito internet dell'Agenzia delle entrate. E affidarsi ovviamente al Santo di turno.

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