Covid, Confcommercio: «Evitare un nuovo lockdown, con le chiusure a rischio migliaia di imprese»

Effetto Covid su turismo e ristorazione, Confcommercio: «Ci aspettano giorni bui»
Effetto Covid su turismo e ristorazione, Confcommercio: «Ci aspettano giorni bui»
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Sabato 17 Ottobre 2020, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 11:58

L'effetto Covid si fa sentire sul turismo e sulla ristorazione. Secondo Confocmmercio per questi settori «si profilano tempi bui» per la recrudescenza dei contagi. «Questa nuova emergenza sanitaria, con coprifuochi e chiusure anticipate dei pubblici esercizi, aumenta l'incertezza e mette a rischio decine di migliaia di imprese». È quanto afferma il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. «Sono prioritarie misure efficaci anti Covid e con una economia già in ginocchio va assolutamente evitato un secondo lockdown» sostiene. «Il Governo deve sostenere con maggiori e più veloci indennizzi le imprese in difficoltà, altrimenti a fine anno rischieremo gravi, gravissime conseguenze per l'occupazione» conclude Sangalli.

Secondo quanto emerge dal rapporto sulla congiuntura elaborato dall'organismo di rappresentaza delle imprese, si prevede che il «quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi» con il risultato che i settori della «convivialità» e del turismo «non verranno coinvolti dalla ripresa del Pil». Per il mese di ottobre Confcommercio stima un incremento dello 0,9% congiunturale de prodotto che si traduce in una decrescita su base annua del 5,1%.

Per la crescita in generale, dopo un terzo trimestre caratterizzato da un forte recupero (+10,6% rispetto al secondo quarto dell'anno), sebbene meno intenso rispetto alle previsioni contenute nella Nadef (+13,6%), il quarto trimestre si apre all'insegna di una rinnovata e profonda incertezza alimentata dalla dinamica dei contagi.

I modesti recuperi messi in atto nei mesi estivi hanno solo attenuato riduzioni che, nel caso del turismo, dei trasporti e delle funzioni legate al tempo libero, sfiorano o superano il 50% nel confronto annuo. Su questi settori pesa, oltre alla riduzione dei consumi interni, il venir meno della domanda estera, in virtù del fatto che nei mesi di settembre ed ottobre il 60% delle presenze è rappresentato dagli stranieri.

Nel confronto annuo l'Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) di settembre si conferma in territorio negativo, seppure in miglioramento rispetto ad agosto. Permangono forti differenze nelle dinamiche delle singole voci di spesa, con uno stato di estrema debolezza per molti dei settori dei servizi. L'indicatore dei consumi registra, nel confronto annuo, un calo del 5,2%. Se per i beni il saldo risulta positivo per il 2,3%, per i servizi il dato permane in territorio negativo (-20,7%).

 
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